Pompei, “la cultura” per sconfiggere la violenza di genere ed assistita
Al teatro Di Costanzo-Mattiello il convegno organizzato dal professor Alfano. Uliano: “Da qui un grido orgoglioso per fermare i soprusi”
16-01-2016 | di Alessio Barco

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Fino a quando ci sarà violenza, le comunità non potranno dirsi evolute: è questo il messaggio che ha voluto trasmettere l’incontro tenutosi oggi al teatro di Pompei. “Un’occasione per poter sintetizzare ciò che è la violenza e dare luce nuova a coloro che l’hanno subita” come il sindaco di Pompei, Nando Uliano, ha affermato durante il suo intervento insistendo sul fatto che “da Pompei dovrebbe partire un grido orgoglioso per dire no alla violenza”.
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Violenza che, spesso, nasce tra le mura domestiche e sfocia nelle nostre comunità perché:” Chi nasce dalla violenza porta in sé il germe di essa” come ha tenuto a sottolineare la dottoressa Dini Ciacci, presidentessa dell’ UNICEF campano, la quale ha invitato anche ad aiutare le nuove generazioni a non commettere gli errori dei loro padri. Un percorso di aiuto che deve nascere dalle istituzioni più vicine alla popolazione, le scuole e le università,cosa che già si realizza, in special modo presso, la facoltà di giurisprudenza della Federico II dove i ragazzi vengono aiutati nel loro percorso di crescita non solo culturale, come ha riferito il rettore dello stesso ateneo.
Un importante invito quello espresso quest’oggi accolto con entusiasmo e voglia di cambiare da parte della numerosa platea che ha visto la presenza di numerosi giovani , un segnale forte, la voglia di cambiare c’è ed è giovane.
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