“Lavoriamo in condizioni critiche per la salute e sicurezza del personale. Vogliamo chiarimenti considerate le condizioni impattanti cui sono sottoposti i lavoratori esternalizzati storici del Parco Archeologico di Pompei”.

Sindacato in protesta per le condizioni lavorative alle quali è sottoposto il personale di Opera Lavoratori Fiorentini che opera negli scavi di Pompei. In una nota l'organizzazione "Cobas lavoro privato" ha denunciato formalmente le criticità presenti nei luoghi di lavoro dei Parco archeologico di Pompei e di Ercolano. In particolare vogliono analizzare la situazione che concerne le visite mediche obbligatorie per il rinnovo dell’idoneità alla mansione: “A quanto ci risulta le stesse non vengono effettuate da almeno da 7-8 anni”.

Ma c’è dell’altro e riguarda le postazioni di lavoro in biglietteria, le sedie, i piani di lavoro e gli schermi di protezione dei computer: “Non sappiamo se siano a norma e se vengono rispettate le pause obbligatorie previste per i videoterminalisti – hanno scritto i sindacati -. Vogliamo siano rispettate le condizioni necessarie a tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro deputati all'accoglienza e al controllo accessi, collocati quasi integralmente all'aperto con grave pregiudizio per la salute dei dipendenti, esposti alle torride temperature estive come alle rigide condizioni invernali e con scarse possibilità di riparo o ricovero. Senza contare l’assenza di spogliatoi e di luoghi idonei in cui poter consumare i pasti”.

I sindacati quindi chiedono di effettuare una revisione del Documento di Valutazione dei Rischi, considerate le condizioni di lavoro alle quali sono sottoposti i precari degli scavi.

Sondaggio


Risultati



Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"