Pompei, la scuola Maiuri tra eccellenza e ‘monnezza’
Davanti, l’Istituto che è un fiore all’occhiello della città. Dal retro, un deposito comunale con rifiuti gettati ovunque
05-03-2016 | di Raffaele Perrotta
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L’ingresso principale è pulito, curato e decorato con i cocci prodotti dagli stessi bimbi. Il retro è sporco, mantenuto male e con rifiuti abbandonati. Sono due facce della stessa medaglia, o, per meglio dire, della stessa scuola. Si tratta dell’Istituto comprensivo Maiuri, un fiore all’occhiello della città di Pompei, dedicata proprio a quell'archeologo che ha regalato al mondo gli scavi. Lo stesso Istituto è diviso tra due funzioni: quello dell’istruzione ai piccoli e di deposito comunale. È proprio così, la scuola del Parco Maria – quartiere a ridosso del centro cittadino della città degli scavi – ha due piani dedicati ai bimbi, e quello sottostante tenuto dal comune, con un accesso differente.
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LA SCUOLA. Frequentata tutti i giorni da quasi 800 alunni ha caratteristiche di eccellenza, come altre realtà dell’area metropolitana. Alle medie si insegnano quattro lingue della Comunità europea: l’inglese comune a tutti e la seconda, obbligatoria, a scelta tra francese, tedesco e spagnolo. I corsi pomeridiani tra teatro e musica con 6 strumenti: violino, sassofono, pianoforte, chitarra, violoncello e clarinetto. Inoltre, come particolarità, un laboratorio di ceramica dove i giovani si dilettano con oggetti che, in gran parte, andranno a decorare gli esterni della stessa scuola.
Il problema è quel cancello sul retro che dà nella discesa che porta al piano interrato, quello utilizzato come deposito dal Comune. In quello spazio, vicino alla scala di emergenza della scuola, si trova di tutto: un contenitore per gli oli esausti, buste nere con tutti i generi possibili di rifiuti, scarti di potature, un secchio grande verde di quelli usati per la differenziata, un fusto con altra ‘monnezza’. A quanto pare, sembra che il pomeriggio, quando l’Istituto è chiuso, non sempre i dipendenti comunali hanno l’accortezza di tener chiuso il cancello sul retro. Spesso, la mattina, hanno ritrovato televisori o altri ingombranti gettati lì da qualche incivile.
Se da un lato è discutibile la scelta dell’Ente di avere questo genere di deposito dietro una scuola, dall’altro sorge un dubbio: semmai i bimbi dovessero, malauguratamente, aver bisogno di usare la scala di emergenza, chiameranno prima gli spazzini per far spazio tra i rifiuti?
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