Pompei, le lettere dei bambini al Papa diventeranno un libro
“Sei il nonno di tutti noi”. “Aiuta i bambini che non hanno giocattoli e che non possono mangiare”
23-03-2015 | di Redazione
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Sono tutti raccolti in un sacco di iuta verde i pensieri e le preghiere che i bambini di Pompei hanno scritto in occasione della visita di Papa Francesco. Un fardello dal valore inestimabile che le maestre del Primo Circolo ‘Luigi Leone’ hanno consegnato direttamente nelle mani del primo cittadino Ferdinando Uliano e del vicesindaco e assessore alla Pubblica Istruzione, Pietro Orsineri, perché se ne facessero carico e lo consegnassero direttamente nelle mani di Papa Francesco. Un desiderio che presto prenderà forma, ma che il sindaco e il vicesindaco di Pompei hanno voluto arricchire ulteriormente.
Le lettere a Francesco da parte dei bambini di Pompei diventeranno presto un libro che arriverà dritto, dritto in Vaticano.
Quasi tutti i bambini si rivolgono a Papa Francesco come ad un nonno perché, scrivono, “sei il nonno di tutti noi”. C’è chi si rivolge al Papa in terza persona, ma la maggior parte lo chiama per nome “perché anche se ti vedo solo in tv mi sembra di conoscerti da sempre”. C’è chi chiede di essere ricordato insieme alla propria famiglia nella preghiera che il Santo Padre rivolge alla Madonna e chi gli assicura che sarà lo stesso santo Padre ad essere ricordato nella sua preghiera di bambino “perché se tu stai bene – scrive un bimbo della seconda classe – potrai aiutare tanta gente”.
Tantissimi i passaggi sulle richieste di benevolenza nei confronti degli ultimi, dei “bambini che non hanno giocattoli”, “di chi non può mangiare” e di chi “ha bisogno di opere di bene che dobbiamo fare come Bartolo Longo ci ha insegnato”.
C’è chi chiede la fine delle guerre di religione, chi si domanda perché “l’Isis ammazzi tanta gente anche se nel Corano c’è scritto non uccidere” e chi spera che nessun bambino debba più imbracciare un fucile. Tra la richiesta di un lavoro per la propria mamma o il proprio papà, sono tantissimi i bambini che chiedono al Santo Padre di essere contattati.
“Alcune lettere ci hanno profondamente toccati – commentano il sindaco Uliano e il vicesindaco Orsineri – Ai bambini non si fanno mai promesse senza mantenerle, ma visto che la richiesta più ricorrente è quella di andare a fare visita al Santo Padre direttamente in Vaticano, faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per realizzare questo sogno e fare in modo che siano loro stessi a portargli in dono il libro in cui verranno raccolte tutte le lettere”.
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