Pompei. Lo Sapio: “I moderati hanno incattivito confronto, noi andiamo avanti”
All’Hotel Forum il leader del centrosinistra ha presentato la squadra: “Garantiremo confronto con cittadini”
24-08-2020 | di Redazione
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“Bastano poche scelte per cambiare tutto. Su questa base cercheremo di impegnarci a fondo per far ripartire una città ferma da troppo tempo. Per farlo occorre esperienza e conoscenza della città di Pompei. Quindi è necessario porre un freno a chi non ha abbastanza vissuto politico alle spalle”.
Carmine Lo Sapio ha descritto così la squadra che lo appoggerà alle prossime elezioni di Pompei. Una squadra composta, sì, da giovani, ma anche e soprattutto da persone dalla lunga esperienza e conoscenza politica della città: “L’unico paletto che ci siamo imposti – ha spiegato Lo Sapio nel corso della presentazione della coalizione avvenuta all’Hotel Forum – è stato quello di fermare chi non vanta esperienza in questa città”.
Angri che legge presenta 'Il fuoco nella Fossa' di Massimo Andrei
L’ autore al Teatro Chiesa di Costantinopoli giovedì 9 maggio
L’intenzione di Lo Sapio è quella di guardare oltre le frecciate che nei giorni scorsi il polo moderato gli ha riservato, anche in occasione della presentazione delle liste a Palazzo De Fusco: “Anziché polemizzare, preferiamo concentrarci sui nostri programmi. I nostri avversari hanno cercato di incattivire il confronto, nascondendo però le proposte che dovranno portare ai cittadini. Ecco perché noi andremo avanti senza guardare in faccia a nessuno”.
Sulle linee programmatiche Lo Sapio è chiaro: “Abbiamo provato a cercare il dialogo con i cittadini ma il Covid ci ha limitato. Per recuperare, abbiamo creato una piattaforma web, ma contiamo di aprirci al confronto con la cittadinanza non appena la morsa del coronavirus avrà allentato la sua presa”.
Primi punti dai quali partire saranno pianificazione urbanistica e commerciale: “Il Piano Urbanistico Comunale è fermo dal 1975 – ha analizzato il leader del centrosinistra – e il Siad (lo strumento d'intervento per l'Apparato Distributivo, ndr) è fermo a 14 anni fa. C’è la necessità di adeguarlo alle nostre esigenze, ma solo dopo il confronto con le categorie sociali della città”.
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