Il sindaco di Pompei resta senza partito. Il Pd rifiuta la sua iscrizione e lascia fuori, oltre a lui, anche la consigliera di maggioranza Sabrina D’Amora e l’assessore Vincenzo Mazzetti.

Destinato a far clamore la vicenda legata all’appartenenza politica del primo cittadino che, come sottolinea un documento ufficializzato dal segretario cittadino Alfonso Coccoli, “ha ufficializzato da tempo la sua posizione di opposizione alla stessa amministrazione”. La Commissione di Garanzia avrebbe infatti dapprima sospesa la richiesta di adesione al PD di Lo Sapio, Mazzetti e D’Amora, salvo poi esprimersi per il nulla di fatto.

Nel 2020, prima delle elezioni per eleggere il sindaco della Città di Pompei, il Partito Democratico attraverso l’allora segretario provinciale non concesse il simbolo a Lo Sapio, a vantaggio di Domenico Di Casola, con tanto di eventi ai quali sono stati presenti vari dirigenti di partito tra cui l’allora presidente metropolitano Paolo Mancuso.

“Nonostante l’invito del Partito a fare un passo indietro – ricorda il segretario del PD cittadino Coccoli - Lo Sapio ha comunque scelto di candidarsi. Da quel momento non ha più sottoscritto la tessera, né lui, né il suo gruppo politico. Non è nello stile degli uomini e delle donne del Partito Democratico ereggere muri o barriere ideologiche e/o pregiudiziali ma è chiaro che un ipotetico ritorno all’interno del partito non può essere semplificato da un semplice tesseramento bensì attraverso un eventuale dialogo ed un ragionamento politico”.

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