Si è tenuta oggi presso la suggestiva Basilica degli Scavi di Pompei la manifestazione "Non solo il 25 novembre - Ricucire i Sogni… Il Processo Simulato". L’iniziativa è stata organizzata dal Comune di Pompei, in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, l’associazione Apeiron Aps e la cooperativa sociale Città della Gioia, nell'ambito del progetto “Ricucire i sogni”, attivo da oltre due anni per promuovere un Patto educativo territoriale contro la dispersione scolastica e la povertà educativa.

Il Processo Simulato è una delle azioni chiave di questo progetto e rappresenta un’efficace proposta educativa che coinvolge direttamente i giovani, favorendo il loro protagonismo nella costruzione di percorsi di inclusione e cittadinanza attiva. La scelta di coinvolgere gli studenti nel "fare" è strategica per favorire l’efficacia educativa: i giovani non sono solo fruitori passivi, ma protagonisti attivi, e ciò rafforza il senso di appartenenza e partecipazione.

Un processo “simulato” di grande impatto sociale. I processi simulati, proposti già in sede istituzionale dal Tribunale di Torre Annunziata, ricreano fedelmente un dibattimento, offrendo un’esperienza immersiva che permette ai partecipanti di immedesimarsi nei ruoli delle vittime e degli imputati. Questo approccio rende la giustizia tangibile, permettendo di vederla come uno strumento imprescindibile per garantire equità e benessere sociale. Durante la simulazione di oggi, gli allievi del Liceo Classico “Plinio Seniore” hanno lavorato al fianco di magistrati, avvocati e funzionari del tribunale, mettendo in scena un dibattimento aggiornato agli standard del processo accusatorio moderno.

L’importanza della location storica della Basilica degli Scavi di Pompei. Per la prima volta, la Basilica degli Scavi di Pompei ha ospitato un processo simulato: un evento senza precedenti nella stessa area in cui, anticamente, si svolgevano i processi. Tale ambientazione ha aggiunto un valore simbolico alla manifestazione, riportando l’attenzione sulle radici storiche della giustizia e sul suo ruolo fondamentale nella società.

Un nuovo appuntamento contro la violenza di genere. Il progetto proseguirà con un altro processo simulato, “Il processo a Pino Paternò”, ispirato al romanzo di Viola Ardone, "Oliva Denaro", che narra la storia vera di Franca Viola, la giovane siciliana che nel 1966 si ribellò a un matrimonio riparatore dopo essere stata vittima di violenza. Questo appuntamento offrirà un’ulteriore occasione per riflettere sui temi della violenza di genere e del rispetto dei diritti delle donne.

“Non siamo qui soltanto per fare didattica. Siamo qui per combattere insieme, per difendere l’equità e i diritti, per rivendicarli e conquistarli, non solo il 25 novembre, ma ogni giorno dell’anno - ha spiegato Anna Malinconico, direttrice di Apeiron -. Ho invitato i ragazzi ad alzarsi in memoria di Santo, il giovane di Casoria vittima di violenza a San Sebastiano. Rivendichiamo qui, oggi, anche il diritto di essere giovani, di vivere pienamente la vita. La bellezza ha il potere di unire e di generare coesione sociale”.

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