È avvenuto senza non poco clamore lo sgombero dalla signora che occupava l’alloggio di via Nolana, a Pompei, ‘abusivamente’. La casa in questione andrà ai primi aventi diritto che sono rientrati nella graduatoria stilata dall’Ente di Palazzo De Fusco nel 2014. Si tratta della famiglia De Simone che da anni aspetta la consegna di uno stabile di residenza popolare.

Poco o nulla ha fatto l’amministrazione Uliano per accelerare i tempi della consegna. Dall’insediamento nel giugno 2014, il sindaco è subito venuto a conoscenza della situazione di Antonio De Simone. Ma da quel giorno la lunga trafila della famiglia che è rimbalzata da un ufficio all’altro, da Pompei a quelli dell’IACP a Napoli, finendo, il mese di dicembre scorso, nelle aule del Giudice di Pace di Torre Annunziata. Una settimana fa, infine, la determina dei dirigenti comunali aveva fissato il giorno dello sgombero.

Anche l’ex presidente dell’Osservatorio per la Legalità, Diego Marmo, nei mesi passati, è intervenuto diverse volte per chiarire la situazione dell’occupazione abusiva delle case nel Comune mariano, ma il primo cittadino e la sua giunta si sono dimostrati sordi agli appelli dell’ex Procuratore.

Oggi il penultimo atto che è parso più una guerra tra poveri che il rispetto di un diritto dovuto. L’assessore Marra, attraverso l’ufficio stampa, ha fatto sapere che “nei prossimo giorni i legittimi assegnatari dell’appartamento in questione potranno avere ciò che gli spetta”.

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La determina per lo sgombero

La lettera del piccolo Vincenzo

L'odissea dei De Simone