Hanno raccolto 3mila firme che spediranno a Papa Francesco, insieme a un appello per salvare quello che resta del testamento del Beato Bartolo Longo: due scuole cattoliche di Pompei, l'Istituto Professionale Industria e Artigianato 'Bartolo Longo' e l'Istituto tecnico dei Servizio socio-sanitari 'Santa Caterina da Siena', che rischiano di chiudere i battenti. Il Santuario, infatti, ha deciso di non accettare le iscrizioni ai primi anni, sancendo, di fatto, la chiusura delle due strutture che tra due anni non hanno più iscritti per proseguire il corso di studi.

A scendere in campo, per la difesa di 30 posti di lavoro, sono la Cgil e la Camera del Lavoro di Torre Annunziata. I docenti chiedono un canale di interlocuzione con l'arcivescovo Tommaso Caputo e recriminano di essere sostenuti nemmeno dal sindaco di Pompei, Nando Uliano. Chiedono "risposte certe agli interrogativi ai quali non si è voluto rispondere - affermano i professori - Da anni la politica di revisione e razionalizzazione dell'Amministrazione del Santuario si è manifestata in una progressiva restrizione dell'Opera scuola, senza che si sia riformato, preventivamente, l'oneroso regime contrattuale di taluni comparti amministrativi". "Si è accordata - aggiungono - clamorosa priorità agli onerosi interventi di restauro per magnificare il corredo architettonico del Santuario", evitando di affrontare i nodi della scuola. Eppure proprio la scuola, per il Beato Bartolo Longo, fondatore della immensa opera di carità che attornia il Santuario, era prioritaria rispetto a tutte le altre iniziative e imprese.

Il responsabile della Flc Cgil Scuola, Norberto Gallo, lancia un'accusa: ''la chiusura delle scuole professionali è determinata da una guerra di potere tra diverse congregazioni religiose, e non ha nulla che vedere con la crisi economica in atto''. Dei 30 lavoratori a rischio, solo alcuni potranno essere assorbiti nei reparti amministrativi, poiché assunti con contratto aziendale direttamente dal Santuario. Per il personale immesso in servizio con contratto Agidae, l'organizzazione delle scuole paritarie, non è stato elaborato alcun piano di ricollocazione professionale. Gabriella Refuto, responsabile della Camera del Lavoro di Torre Annunziata, si è impegnata a portare la vertenza in sede Agidae, attivando la magistratura del lavoro. Ma i sindacati non risparmiano critiche al primo cittadino di Pompei, assente in questa vertenza, al quale sollecitano l'istituzione di un tavolo con gli enti locali per le ricadute sul piano sociale ed economico.

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