Pompei festeggia l’uscita dall’emergenza - aprendo a nuove possibilità di visita - le grandi terme centrali, che l’eruzione del 79 d.C. aveva congelato in una fase ancora di cantiere, il lusso e le meraviglie della casa degli Amorini Dorati e di "Leda e il cigno", restituendo così al pubblico una parte delle bellezze della Regio V.

Il direttore Massimo Osanna, al suo secondo mandato, si “regala” anche una riflessione sulla ricerca effettuata fino a questo momento affidando ad un libro, “Pompei e il tempo ritrovato – le nuove scoperte” edito da Rizzoli, le proprie riflessioni e illustrando, con un approccio scientifico che tuttavia si avvale di un registro divulgativo, il dove e il come vivevano gli uomini e le donne travolti dall’eruzione del 79 d.C., cittadini di una città che non è mai morta davvero.

Ma la “resurrezione” di Pompei è frutto di “un lavoro corale di professionisti e funzionari che si sono dedicati con devozione e impegno ai lavori di messa in sicurezza del sito” – spiega Osanna, nel corso del tour di presentazione delle nuove aree restituite al pubblico, sottolineando più volte che “il lavoro di squadra” e di come ormai “siamo alla fine di un grande progetto di messa in sicurezza dell’intera area di Pompei, oggi gli unici cantieri ancora in essere sono quelli del fronte di scavo e quelli che interessano la Regio I, II e III che saranno chiusi entro fine anno. Dopo potremmo così dedicarci ad una manutenzione programmata, così come già abbiamo fatto negli ultimi anni”.

Lavori in team, nuove scoperte e un fare divulgativo che Osanna ha racchiuso nelle pagine della sua pubblicazione che, di fatto, sancisce anche tutte le tappe che hanno portato oggi a fare di “Pompei un modello virtuoso, di efficacia e gestione” – come sottolineato dal Ministro Dario Franceschini nel suo messaggio di saluto.

Un excursus che va dalla messa in sicurezza del sito alle recenti scoperte. Non a caso, l’uscita del libro coincide anche con la riapertura di parte di Via del Vesuvio “come primo pezzo di tutta la regio V – continua Osanna - qui si apprezza la portata delle scoperte e si vede questo gigantesco lavoro fatto per mettere in sicurezza i fronti di scavo. Un lavoro straordinario che è motivo di orgoglio per tutti noi e che mostra il lavoro di una squadra multidisciplinare, che ha lavorato in fretta e bene”.

Un impegno corale, “trasmesso attraverso la mia voce, Pompei è un sistema di relazioni, un fluire incessante di cambiamenti, un laboratorio di sperimentazioni, emozioni e di conoscenza” – conclude Osanna.

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