“Il Coprifuoco è il nostro peggior nemico”. Situazione difficile quella dei ristoratori a Pompei: “Noi che siamo abituati a lavorare di sera –dice il Pippo, responsabile del locale ‘Sofì’ -  ci siamo trovati in forte difficoltà nel riaccogliere i clienti”.

Tra le categorie maggiormente colpite dalla crisi covid, i ristoratori si trovano ancora una volta a fronteggiare le tantissime sfide per poter aprire al pubblico. Il fatturato per queste attività è in forte calo visto anche la poca se non nulla affluenza di visitatori nella città mariana: “Pompei è una città turistica alimentata dalla presenza di stranieri che adesso mancano – continua – la maggior parte dei nostri clienti adesso sono i cittadini di conseguenza c’è stato un calo delle entrate che adesso sono un decimo di quello che erano prima”.

Per fortuna però la ripresa c’è anche se lenta: “Non possiamo lamentarci – dichiara Luigi proprietario del locale ‘Pompei Centrale’ – fino a 20 giorni fa eravamo chiusi, quindi per ora va bene così”.

“Sicuramente non abbiamo i numeri di prima – continua – molti preferiscono restare a casa e continua con asporto e delivery per diversi aspetti”. Certo è difficile lavorare con le persone in questo contesto, dopo un anno e mezzo dalla pandemia si è stanchi delle regole ed è poca la voglia di adeguarsi alle circostanze: “Rinunciamo spesso alle prenotazioni e ci capita anche di dover informare i clienti su quali siano le norme da seguire per poter venire al ristorante – dice Vincenzo Fortunato proprietario del locale ‘La Bettola del gusto’ – ci è capitato che qualcuno volesse prenotare per le 21.30, ma alle 22 c’è coprifuoco quindi siamo costretti a dire di no a quelle poche persone che chiamano per prenotare un tavolo”.

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