“Con la pandemia sono venute a galla le lacune di un sistema particolare. Siamo stati esclusi dai ristori e abbandonati dalle Istituzioni, anche locali”. Roberto Sbrizzi, Presidente dell’Associazione Pompeana Affittacamere e B&B, è il portavoce del grido di dolore di tutto il comparto extra alberghiero.

La legge regionale prevede che l’attività di queste strutture avvenga in base ad un’integrazione del proprio reddito: ‘Con una normativa simile – continua Sbrizzi – non è stato possibile per noi rientrare nei ristori, così continuiamo a pagare le tasse anche senza lavorare”.

APABB a Pompei rappresenta oltre il 50% delle strutture extra alberghiere, sfiorando i 1000 posti letto, ma nonostante questo, pur contribuendo in maniera così forte allo sviluppo dell'offerta turistica della città, non per nulla o assai poco considerato.

Completamente abbandonato a se stesso, anche dalle istituzioni locali: “Abbiamo avuto solo una piccola detrazione sulla parte variabile della tari – racconta – insomma noi paghiamo una tassa di cui non usufruiamo. Aspettiamo dall’Amministrazione ulteriori risposte sulla questione”.

Un sistema macchinoso ed una legge regionale estremamente restrittiva che non permette al comparto la crescita sul territorio: “Abbiamo fatto delle proposte per semplificare un po’ la legge – dice Sbrizzi – ma per il momento andrà in commissione quella che permetta a queste strutture ricettiva di aprire una partita iva, così da avere anche noi finalmente dei diritti”.

“Finchè non apriranno i confini e permetteranno gli spostamenti – conclude il Presidente dell’Associazione – la vedo dura per la nostra categoria. Si fa tanto per aumentare i numeri per le occupazioni e poi ci mettono in condizione di chiudere o cedere. Noi siamo coperti dal punto di vista dei protocolli anti covid, non ci resta che aspettare ancora e sperare di essere finalmente considerati”.

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