Pompei, sfiduciato Uliano. L’accusa dei consiglieri: “Aveva trasformato il Comune in caserma”
Bartolo Martire (Pd): “Forse già ‘flirtava’ con De Magistris. In Regione temevano un suo cambio di casacca”
30-08-2016 | di Salvatore Piro
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Pompei. “La sfiducia al sindaco Uliano è quello che ci è stato chiesto dai cittadini di Pompei, stanchi dei falsi proclami, di una programmazione inesistente e della mancanza di prospettive di sviluppo della città”. Affidano le loro motivazioni a uno scarno comunicato stampa - letto in tutta fretta nel corso di una mini-conferenza improvvisata alle 14 di oggi presso il locale Hotel “Amleto” – i 10 consiglieri comunali che la scorsa notte hanno sfiduciato l’ormai ex primo cittadino, mandato a casa dopo un brevissimo “regno” di soli due anni a Palazzo De Fusco (nei link correlati, ndr).
“Un Palazzo che nelle intenzioni del sindaco doveva rappresentare la trasparenza, ma che nei fatti è risultato una vera caserma, privando l’accesso ai cittadini e non solo. Anche quando consiglieri di opposizione e qualcuno di maggioranza - ‘non gradito’ - si intrattenevano nelle stanze dei dirigenti per discutere di questioni pubbliche il sindaco era nervoso” – ha spiegato Maria Padulosi, eletta dai “golpisti” come portavoce del gruppo di consiglieri (8 dell’opposizione e 2 della maggioranza costruita tra Pd-UdC e Civiche) che porterà Pompei al voto già nel maggio prossimo. Ben 6 i consiglieri comunali firmatari, che nel 2014 appoggiarono Uliano alle ultime Amministrative.
Particolarmente significativi gli affondi di Carmine Cirillo (Civica Città Futura), per il quale “il motivo scatenante della sfiducia è stato il cronico ‘dividi et impera’ di Uliano. Un sindaco – ha proseguito – che si è dimostrato un ‘deus ex machina’ nel corso di due anni di governo”. Durissimo anche Bartolo Martire (Pd): “In Regione facevano il tifo per noi – ha affermato senza mezzi termini - . Il prossimo 9 ottobre saranno rinnovate le cariche alla Città Metropolitana. Uliano, forse, già ‘flirtava’ con De Magistris. Il Pd temeva il suo cambio di casacca. Oggi ho sentito al cellulare Loredana Raia (membro dell’assemblea provinciale Dem di Napoli, ndr). Cosa mi ha detto? Anche a lei due anni di Uliano sono sembrati troppi”.
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