Pompei. Sulle orme di Bartolo Longo e dell’organo del Santuario nel libro di Maria Rosaria Russo
Presentato il secondo lavoro della docente di musica dell’Istituto Comprensivo Alfieri di Torre Annunziata
12-11-2024 | di Redazione
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L’Amore che Bartolo Longo nutriva per la musica lo si percepisce chiaramente ancora oggi da ogni singolo suono prodotto dal mirabile Organo che risiede sulla cantoria della navata centrale del Santuario.
Un tema che la prof.ssa Maria Rosaria Russo ha deciso di approfondire grazie al suo libro, “Sulle note di un Santo”, edito da Massa e presentato il 9 novembre scorso nella Sala Maria Lorenzo Longo del Monastero delle Trentatré a Napoli.
Conoscere la storia dell’Organo del Santuario di Pompei, voluto con grande fervore da Bartolo Longo, significa scoprire un granello in più della grandezza d’animo di quest’uomo straordinario, artefice della “rinascita” di miriadi di persone che hanno ritrovato la salvezza dell’anima grazie alle preghiere rivolte alla Madonna del Rosario e sostenute dalle celestiali melodie di questo magnifico strumento.
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Alla presentazione c’era il mons. Vincenzo De Gregorio Abate, prelato della Cappella del tesoro di San Gennaro, il prof. Luigi Bruno, moderati dal professore Domenico Bonadio.
Il libro, tradotto in inglese dalla prof.ssa Ivana Russo, vuole evidenziare anche l'immenso valore didattico che l’organo dava a ragazzi dall'infanzia complicata, descrivendo la storia dell’organo che ha voluto con tanto fervore, affinché i fedeli potessero partecipare con maggiore carica emotiva alle preghiere e alle liturgie da esso animate.
“Questo libro – ha spiegato l’autrice Maria Rosaria Russo - mira a far comprendere l'importanza ma anche la potenza che l'organo possiede. Durante la lettura del libro è facile cogliere il fluire dei sentimenti che prendono vita nell'ascoltare la voce di questo strumento durante le celebrazioni. Con la descrizione delle fasi succedutesi per la realizzazione dell'organo, insieme ai precisi riferimenti tecnici, mi auguro che ciascun lettore possa apprezzarne la bellezza, scoprire che è vivo, che da ogni canna si liberano respiri che riempiono gli spazi e avvolgendoci danno maggior vigore alle incessanti preghiere dei fedeli”.
Un’opera che tra le sue sfide principali annovera quella dell’avvicinare i giovani a Dio. “Anche con i canti è possibile farlo – ha sottolineato l’autrice - magari con canti adatti che colgano l'interesse nei giovani con motivi a loro più vicini per poi portarli alla conoscenza di quelli più solenni è sicuramente una sfida che possiamo vincere. Mi auguro che ciascun lettore possa apprezzarne la bellezza”.
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