Pompei. Tra liti, moderati e 5stelle irrompe Vangone: “Ecco il mio progetto”
L’architetto si propone come alternativa alla politica locale: “Abbiamo una miniera d’oro a disposizione”
17-07-2020 | di Redazione
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“Con le potenzialità che abbiamo è come se ci ritrovassimo a vendere ghiaccioli dinanzi a una miniera d’oro”.
E’ il biglietto da visita di Giovanni Vangone, il “volto nuovo” della politica della città mariana che si inserisce nella corsa a sindaco di Pompei per le prossime elezioni comunali.
“La situazione di oggi è l’emblema di uno stato confusionario che sta attraversando la politica locale – ha spiegato Vangone -. Una politica dalla quale mi sono distaccato negli anni scorsi, quando scelsi di fare un passo indietro con la volontà di dare comunque una mano a chi amministra, salvo poi capire che il mio aiuto non è stato apprezzato. Ora invece faccio un passo avanti, dando la possibilità ai cittadini di scegliere una nuova opportunità di rinascita”.
In questi giorni Vangone è a colloquio con professionisti e imprenditori cittadini per formare una lista in grado di fronteggiare la concorrenza del centrosinistra, del polo moderato e del Movimento 5 Stelle nella tornata elettorale di settembre. Previsto per questo weekend altri incontri con imprenditori e professionisti. Non è detto che le liste a sostegno di Vangone non possano aumentare.
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Nel frattempo, mentre la altre correnti stanno studiando i numeri per poter affrontare il voto, l’architetto è al lavoro per mettere in pratica il programma di governo. Tre i punti programmatici di maggior rilievo: abolizione della Tari, eliminazione della zona rossa del Vesuvio e rilascio delle istanze di condono edilizio.
“Vogliamo introdurre meccanismi premianti per chi produce meno rifiuti – ha spiegato Vangone -, creando centri di raccolta e recuperando materie prime, dalla cui vendita si otterranno i ricavi necessari per poter ridusse le tasse e giungere all’azzeramento della Tari”.
Sulla zona Rossa Vangone ha ricordato che “i piani di fuga sono difficilmente attuabili. Occorre pertanto una convivenza intelligente e moderna, dotando i fabbricati di tetti spioventi e di fortificazioni interrate per evitare il trasferimento degli abitanti”.
Sui condoni edilizi l’architetto ha ricordato che il comune ha circa 4mila pratiche di condono “ferme al palo, dalle quali si potrebbe ricavare un utile di circa 40milioni di euro. Con questi fondi si potrebbero realizzare interventi su strade, scuole, strutture sportive e ricreative, di cui la collettività ha urgente bisogno”.
Il tutto con un’unica idea, ben precisa: “Un grande e unico progetto per lo sviluppo di Pompei”.
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