Pompei. Un tunnel di offese e aggressioni dietro gli spari al ristorante
Maltrattamenti e violenze: arrestato un 31enne di Torre Annunziata. Denunciate anche mamma e sorella
25-06-2021 | di Marco De Rosa
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Offese e aggressioni continue dietro il raid a colpi di pistola avvenuto all’interno di un ristorante di Pompei.
E’ questo il retroscena della follia andata in scena questa mattina, dove un uomo, in sella a una moto, ha esploso dei colpi con una pistola a salve all’interno di un noto ristorante della zona. Protagonista della vicenda un uomo di 31 anni, di Torre Annunziata. Era da tempo ai ferri corti con la moglie. Per questo motivo lei aveva deciso di separarsi. Lui però non ha mai voluto sentire ragioni, non accettando il fatto che la sua donna potesse rifarsi una vita e vivere indipendentemente dalle risorse economiche del marito.
La donna aveva da poco trovato un lavoro. E’ stata proprio questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso. L’uomo è sceso dallo scooter e si è infilato nel ristorante di via Plinio, durante l’orario di lavoro. “Basta, devi smettere di lavorare”, avrebbe urlato alla donna, impietrita dalla paura. Uno sguardo veloce, poi ha estratto la pistola e ha fatto fuoco cinque volte, in aria, scatenando il panico tra i clienti.
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Sul posto sono giunti i carabinieri di Torre Annunziata, coordinati dal maggiore Simone Rinaldi. In pochi minuti hanno raggiunto e bloccato l’uomo, portandolo alla caserma di via dei Mille. E’ ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia e violenza privata. Dopo le formalità di rito, è stato condotto in carcere a Poggioreale. La pistola è stata ritrovata nel corso delle perquisizioni effettuate nell’abitazione dell’uomo. Denunciate anche sia madre e sua sorella, accorse anch’esse sul posto e rivolgendo minacce alla vittima.
Minacce che ora dovranno essere soltanto un brutto ricordo per la vittima, che ha avuto soltanto la “colpa” di essere riuscita a fuggire dal tunnel della paura. La paura di quello che doveva essere il sogno di una vita felice insieme al suo uomo e che invece ha finito per essere il suo incubo peggiore.
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