Usurai senza scrupoli, estorcevano denaro all’ex fidanzato della figlia. Eseguita un’ordinanza di custodia in carcere (per il figlio, sfuggito all’arresto) e ai domiciliari (per la mamma) nei confronti dei due, ritenuti responsabili del reato di usura e tentata estorsione. Il ragazzo è accusato anche di tentato omicidio e porto di arma da fuoco nei confronti del fratello della vittima.

Le indagini sono partite lo scorso 12 dicembre quando la polizia intervenne in via Casone a Pompei ove era stata segnalata l'esplosione di colpi d’arma da fuoco. Sul posto gli agenti soccorrevano la vittima, il quale riferiva di essere stato aggredito dall'ex suocera e dall'ex cognato. Quest'ultimo, armato di una mazza da baseball, lo aveva colpito alla mano destra ed aveva infranto il vetro dell'auto della vittima, mentre la madre, aveva tentato di investirla guidando la Smart con la quale si era recata sul posto. La vittima, reagendo, era riuscita a disarmare il suo aggressore e a mettere in fuga madre e figlio.

Sul luogo dei fatti gli agenti del Commissariato contattavano il fratello della vittima, il quale riferiva che, mentre rientrava a casa alcune decine di minuti dopo l'aggressione patita dal proprio fratello, si era imbattuto nell'ex cognato di quest'ultimo. L’uomo ritornato sul posto, dopo essersi allontanato, in sella a uno scooter e armato di pistola, aveva esploso alcuni colpi d'arma da fuoco all'indirizzo del fratello dell'ex cognato. Fortunatamente nessuno di questi bossoli lo aveva raggiunto, la vittima aveva trovato riparo dietro a un'autovettura in sosta.

Sul posto la polizia sequestrò la mazza da baseball utilizzata per l'aggressione nonché un bossolo ed un'ogiva cal. 7,65, mentre la vittima, a causa dei colpi sferrati con la mazza da baseball, era costretta a ricorre alle cure dei sanitari dell’ospedale di Nocera Inferiore dove le venivano diagnosticate contusioni escoriate alla mano destra ed al ginocchio sinistro, guaribili in 5 giorni salvo complicazioni.

Nella immediatezza dei fatti gli investigatori acquisivano un video ripreso da un sistema di videosorveglianza installato nei pressi del luogo teatro dei fatti, la cui visione confermava il tentativo di investimento operato dalla donna ai danni dell'ex genero.

Il movente dell’aggressione era la questione economica. Gli aggressori pretendevano che la vittima versasse loro la somma di 2.200 euro a fronte di un prestito di mille euro, 800 dei quali erano stati già restituiti. Si è accertato, quindi, che la persona offesa era vittima di una richiesta di natura usuraria, in quanto le erano stati imposti interessi per un ammontare del 120% rispetto al capitale iniziale oggetto del prestito.

Le successive indagini, anche di natura bancaria, hanno permesso di individuare e sequestrare un assegno bancario dell'importo di mille euro, rimasto insoluto, emesso dalla vittima a favore della sua ex suocera, a parziale garanzia del debito contratto e dei relativi interessi usurari.

La donna è stata arrestata e sottoposta agli arresti domiciliari, mentre il figlio è tuttora attivamente ricercato.

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