In Villa Fernandes bene confiscato alla mafia, si è tenuto un laboratorio di workshop sul riuso della villa stessa da parte dei cittadini. Tante sono le idee emerse dalle assemblee precedenti e tante sono ancora le discussioni che sono state affrontate oggi pomeriggio in merito alla questione del come utilizzare gli spazi della villa. Le idee che hanno riscosso maggior successo sono la casa delle associazioni, l’orto sociale, un’impresa sociale, produzione culturale giovanile e un volontariato sociale attivo. 

Tre ragazzi dell’associazione Asteenodi hanno pianificato la struttura dell’incontro-laboratorio secondo regole precise. Sulla parete è stato affisso un cartellone ricco di bigliettini colorati sui quali vi erano scritte le diverse proposte, ognuna si distingueva dall’altra per categoria. Ogni colore corrispondeva ad una categoria quali formazione, produzione, socialità e servizi. Ogni partecipante era libero di aggiungere ulteriori proposte e così  insieme discutendo veniva deciso l’indirizzo più opportuno per il riutilizzo della villa.

Tutti i bigliettini con le proposte, in un secondo momento dovevano essere attaccati su un poster raffigurante le diverse sale della villa comprendendo così in quale sala andava svolta una determinata attività. Lo scopo del workshop non è stato quello di arrivare ad una decisione definitiva, ma bensì quello di sviluppare un indirizzo in base al quale il sindaco a breve pubblicherà il bando di affidamento dei locali del bene confiscato. Hanno presenziato al laboratorio di sintesi i diversi membri delle associazioni culturali di Portici, l’assessore alle politiche giovanili Valentina Maisto ed alcuni collaboratori dell’associazione Asteenodi. 

Maria Vittoria Romano

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