La tradizionale festa in onore del Santo Patrono di Portici, San Ciro, questo anno si è svolta in maniera inconsueta per l’annullamento della parte più rilevante della intera cerimonia molto sentita dalla popolazione, la Processione. 

Il Santo non è uscito dalla cattedrale portato a spalla dai portantini volontari perché è stato vietato il passaggio della statua per le vie della città per evitare gli assembramenti e di conseguenza l’eventuale contagio da Coronavirus. Ma la testimonianza del forte legame che questa città ha con San Ciro la si è voluta concretizzare anche attraverso gesti particolari specie nelle zone più antiche della città come l’area mercatale. Qui i residenti e il Comitato Cappella San Ciro con l’Associazione Borgo Antico hanno manifestato la loro devozione con una speciale iniziativa.

Lungo via Naldi, cuore pulsante della città antica, sono stati accesi centinaia di ceri disposti sui due lati della strada e sono state addobbate finestre e balconi con candele accese, tanti fiori e drappi, mentre un altoparlante diffondeva la Santa Messa che si svolgeva nella Cattedrale di Piazza San Ciro.

Migliaia di fedeli si sono dovuti accontentare di seguire la Santa Messa in tv o in streaming. Il Santuario è stato aperto fin dalle 8 del mattino e le modalità di accesso sono state decise e regolate dall’autorità di Pubblica Sicurezza e dal Parroco Monsignor Raffaele Galdiero che avevano già fissato una serie di misure per evitare assembramenti possibili veicoli di contagio.

Il Sindaco Cuomo con la fascia tricolore questa volta ha solo omaggiato con un fascio di fiori il Santo a nome di tutta la  città di Portici.

“Capisco la sofferenza dei cittadini per la privazione della processione – aveva fatto sapere il Sindaco Cuomo – ma chiederemo egualmente l’intercessione del nostro Santo cui siamo particolarmente devoti. Pregheremo di intercedere per la nostra comunità e per tutta la popolazione del nostro Paese. San Ciro è un Santo che fa miracoli, è stato anche un medico e martire, è una figura straordinariamente importante a cui vogliamo affidarci specie in questa fase drammatica e difficile che stiamo vivendo e che vorremmo terminasse al più presto”.

La storia racconta che nel 1764 l’intercessione di san Ciro fortemente richiesta dalla popolazione fece terminare la terribile peste che aveva assalito Napoli e dintorni, e da quel momento il culto del Santo divenne un atto di devozione entrato in tutte le case dei porticesi. Anche il Cardinale Crescenzio Sepe ha fatto pervenire il suo messaggio di vicinanza al popolo di Portici.

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