In occasione del Natale la distribuzione mensile dei prodotti alimentari  ai bisognosi da parte di  Libera Portici comprenderà anche i “Panettoni” . Sono quelli che la ditta De Vivo  di Pompei , come lo scorso anno ha voluto donare  alla sede di Libera, perché vengano  inseriti nella quota degli alimenti  consegnati dal Banco Alimentare e distribuiti alle famiglie bisognose .

Sono 250 le famiglie di Portici e dei Comuni limitrofi che colpite dalla crisi economica sono  costrette a bussare alla porta della associazione. E’ li che trovano tanti  volontari uomini e donne che  tra le tante iniziative a cui collaborano non disdegnano di offrire anche una giornata di lavoro materiale  per scaricare le centinaia di pacchi alimentari dal camion del Banco Alimentare  disegnando sui loro volti serenità e  soddisfazione mentre  si affaticano nel lavoro.   

Libera è una delle 400 associazioni a cui il Banco Alimentare consegna mensilmente  pacchi alimentari in Campania  servendo così  le esigenze di oltre 152.000 persone . “Non sono numeri – fa sapere Roberto funzionario del Banco Alimentare – ma persone dietro ognuna delle quali c’è una storia e un peso da portare. Ma ci sono anche storie e tanti volti di persone che li aiutano, gli donano un sorriso gli danno  un abbraccio e  gli stanno vicino.  Questo è il Banco Alimentare, non solo cibo ma anche una vita fatta di storie  e di abbracci”.

 L’importanza di questa attività  non  è sfuggita alla RAI che ha voluto  oggi essere presente a questa operazione per testimoniare  quanto sia cambiata la vita in questa Villa ottocentesca  Villa  Fernandez sequestrata e confiscata , una volta simbolo della “grandeur” dei padrini della camorra, già sede di matrimoni , festeggiamenti vari, un modo per effettuare  riciclaggio di denaro sporco e dove si decideva anche la sorte  di persone.

“ Lotta alla povertà complessa” è uno dei  pilastri dell’Associazione Libera che sviluppa una attività di antimafia concreta, – fa sapere Leandro Limoccia Presidente referente di Libera Portici  Collegamento Campano contro le camorre -  Da  momenti di morte abbiamo trasformato questo bene confiscato alla camorra in  luogo che profuma di vita per valorizzarlo dandogli dignità. Noi non facciamo assistenza, incontriamo i volti delle persone nel nostro centro ascolto in cui facciamo un percorso di  condivisione di denuncia e di progetto e sollecitiamo le istituzioni a fare quanto di loro competenza perché i diritti non devono essere prerogativa di qualcuno ma di tutti in una battaglia contro le discriminazioni e disuguaglianze per combattere contro la camorra e le mafie”.

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