Portici, Amedeo Cortese: “La revoca della giunta? L'ultima sceneggiata prima dell'addio”
Intervista al segretario del Partito Democratico dopo la scelta del primo cittadino Nicola Marrone
01-07-2016 | di Maria Vittoria Romano
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Il nuovo passo del sindaco di Portici, Nicola Marrone, ha scatenato non poche polemiche su entrambi i fronti politici. Per l’opposizione la revoca della giunta altro non è che la resa dei conti interna all'amministrazione. Anche gli assessori “silurati”, non nascondono perplessità sull'efficacia di questa scelta.
Gli ex assessori del sindaco hanno criticato la scelta di azzerare la giunta. Cosa dimostra ciò?
“Che è sicuramente implosa tutta la maggioranza. È fallito il loro progetto perché ha degradato una città nella sua vita quotidiana e ha messo a rischio ogni opportunità di rilancio strategico per il futuro. Una debàcle totale che ha costretto il Sindaco ad un atto estremo, l'ultima sceneggiata prima dell'addio”.
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Nicola Marrone ha dichiarato di "essere ostaggio di forze politiche"
“Credo si riferisca a tentativi trasformistici dell'ultima ora per provare a mischiare le carte. Oppure a richieste "esose" ammantate di rivendicazioni politiche. Ma francamente non ci interessa. Il tema è politico ossia la deflagrazione di questa amministrazione”.
Creare una nuova giunta fa parte di un progetto di riequilibrio che potrebbe portare concretamente al rafforzamento del Comune?
“La città è in ginocchio. Parliamo di cose concrete che interessano ai cittadini: servizi tagliati, rifiuti, igiene, cantieri abbandonati, bilancio in dissesto, tributi locali alle stelle, inchieste ed interdittive antimafia. Questa è la situazione alla quale si vorrebbe reagire con maquillage da prima repubblica, valzer di poltrone ed ulteriori spartizioni. Il sindaco può dare una speranza alla città: si dimetta. Non esistono per noi altre soluzioni”.
Cosa ha fatto spezzare il legame tra sindaco e giunta? Cosa ha portato alla revoca dei poteri per la secondo volta?
“Credo la presa d'atto che si è arrivati al capolinea e che non ci siano possibilità di recupero. E quando parlo di recupero intendo non nello scambio di postazioni di potere ma nella capacità di determinare una svolta nelle politiche in città. Noi siamo interessati solo al secondo aspetto e come Partito Democratico, chiusa quest'esperienza amministrativa, come facciamo da anni, discutiamo e ci confrontiamo solo nel merito delle problematiche della città”.
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