Le acque restano agitate nei rapporti tra i cittadini delle due città vesuviane di Portici e San Giorgio a Cremano e la Direzione dell’Autostrada Napoli Salerno per la mancata realizzazione di opportune barriere fonoassorbenti sul tratto del territorio dei due comuni a protezione dall’inquinamento acustico. Uno scontro che si consuma da anni. La pazienza, fanno sapere i cittadini, sta per raggiungere i limiti di tolleranza. Da anni si battono per vedere realizzate delle semplici quanto economiche barriere di protezione facenti parte di un lavoro complessivo rimasto incompiuto ma che ora però alimenta tensioni e ogni anno specialmente con l’approssimarsi dell’estate li vede costretti a rimanere chiusi in casa a continuare una vera e propria sopravvivenza resa già difficile dai mesi di clausura forzata per il Covid 19. 

Riprendono intense anche le iniziative degli attivisti sul territorio: Francesco Portoghese, ex consigliere comunale, e Luigi Formisano, appartenenti ai Cristiani Uniti Per la Famiglia che solo pochi mesi fa realizzarono una importante sottoscrizione con centinaia di firme per invitare i due sindaci Vincenzo Cuomo di Portici e Giorgio Zinno di San Giorgio a Cremano a intervenire e prendere contatto con i responsabili della società autostrade per sollecitare il completamento delle barriere antirumore. La gravità delle conseguenze causate dagli alti livelli di rumorosità del tratto autostradale risulta ben nota alla società che ha gestito per anni la strada, da quando cioè i cittadini interessati cominciarono a prendere coscienza del pericoloso attacco alla loro salute e soprattutto dell’evidente abbassamento dell’udito per cui alcuni, fanno sapere, di avere già  richiesto specifiche visite mediche e certificazioni  da utilizzare in eventuali iniziative legali ed esposti a carico della società.  

La società Autostrade Meridionali SAM, impegnata ora a contestare alla nuova società aggiudicataria dell’appalto la gestione dell’importante e produttivo tratto autostradale NA/SA, è stata da sempre ben consapevole dei danni che vengono arrecati ai cittadini dalle mancare protezioni e più volte sollecitata a intervenire si è sempre defilata dalle sue responsabilità adducendo la pretestuosa attesa del rinnovo da parte del Ministero delle Infrastrutture del contratto di gestione scaduto nel 2012. Inoltre la SAM è in possesso fin dal 2005 della documentazione ufficiale relativa al PIANO DI AZIONE AMBIENTALE PER LA MITIGAZIONE ACUSTICA, peraltro da essa stessa diffuso, che attestava l’inserimento delle due cittadine vesuviane nelle aree più rumorose attraversate dalla importante arteria e quindi più dannose per gli abitanti e riconosceva i necessari interventi a protezione. Però ad oggi nonostante gli infiniti solleciti, le direttive europee, i riferimenti legislativi, i risultati pubblici dei valori relativi al rumore generato dalla infrastruttura A3, i piani di azione di contenimento e la mappatura acustica con il livello di esposizione dell’area di giorno e di notte è ancora tutto fermo. 

Secondo i cittadini sono state fatte orecchie da mercante da parte della società che ha gestito finora l’importante arteria la quale avrebbe anteposto in questi ultimi anni il suo principale interesse alla eventuale riacquisizione della gestione del ricco pacchetto autostradale a quello della salute dei residenti. “Non si può subire tutto questo - ha dichiarato Portoghese – non ci fermeremo , i cittadini sono in sofferenza non possiamo aspettare ancora cominceremo a rivolgerci ai livelli più alti a partire da quelli Ministeriali”

CDG

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