Portici, bufera waterfront. Tre Senatori: “Lande non ha certificazione antimafia”
Capacchione, Cuomo e De Cristofaro al Ministro Alfano: “Intervenga per le ditte coinvolte in inchieste antimafia”
04-05-2016 | di Redazione
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"Le ultime inchieste su appalti, pubblica amministrazione e criminalità organizzata gettano pesanti ombre sulla correttezza e sul regolare svolgimento di diverse opere pubbliche nel Paese. Nello specifico abbiamo inteso segnalare e interrogare il ministro su quanto accade a Portici, ove una ATI tra LANDE s.r.l e C.C.C., entrambe coinvolte in pesanti inchieste, anche molto recenti, su rapporti tra malavita, imprenditoria e pubblica amministrazione, continua a essere aggiudicataria di una gara di appalto, quella per la riqualificazione del Waterfront cittadino, nonostante non abbia mai avuto la necessaria certificazione antimafia". Lo affermano in una nota congiunta i senatori del Rosaria Capacchione e Vincenzo Cuomo del PD e Peppe De Cristofaro di Sinistra Italiana-SEL.
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I senatori Capacchione, Cuomo e De Cristofaro hanno presentato un'interrogazione al ministro degli Interni Alfano, sottoscritta anche dai senatori del PD Ricchiuti, Sollo e Spilabotte. Gli interroganti chiedono al ministro: "Quali provvedimenti intendono attivarsi per la perdurante mancanza di certificazione antimafia per la LANDE s.r.l. che prosegue nella gestione ed affidamento di appalti pubblici in diverse zone del Paese e con diverse stazioni appaltanti determinando patologie degenerative nelle procedure di assegnazione di appalti pubblici e del tessuto imprenditoriale del Paese".
"Siamo estremamente preoccupati - aggiungono - si dice spesso che la politica deve avere la capacità di controllare e difendere il perimetro di legalità dell'agire amministrativo, eppure la perdurante inerzia nel riscontrare precisi quanto circostanziati esposti su vicende esuberanti la legalità e la liceità amministrativa ci lascia estremamente perplessi. Ciò - concludono Capacchione, Cuomo e De Cristofaro - è ancor più grave quando ci si riferisce, come nel caso di Portici, a procedure di gara e all'espletamento dei lavori ad esse connesse ove siano ravvisate evidenti irregolarità fino a determinare il sequestro del cantiere e la perdita dei fondi comunitari".
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