Portici, caso Waterfront: tre persone iscritte nel registro degli indagati
Mauro Mazzone: “Le somme sequestrate sono già state restituite al Comune”
04-11-2016 | di Maria Vittoria Romano
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Continua l'odissea del caso Waterfront di Portici con l'iscrizione di tre persone nel registro degli indagati ed il sequestro preventivo della somma di oltre 263 mila euro nei confronti del Consorzio Cooperative Costruzioni CCC Soc.Coop e della somma di oltre 175 mila euro nei confronto della società Lande emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, ipotizzando il reato di truffa aggravata commesso nell'ambito dell'esecuzione di lavori per la riqualificazione del lungomare.
“Niente paura per il waterfront il Gip ha emesso un sequestro preventivo di somme che già sono state restituite al Comune nel giugno 2016 su iniziativa dell’amministrazione Marrone – ha detto l'ex consigliere Mauro Mazzone rassicurando i cittadini – Il Gip ha emesso un sequestro preventivo di somme che già sono state restituite al Comune nel giugno 2016 su iniziativa dell'amministrazione Marrone. L'Anac inoltre ha chiuso la sua istruttoria e pur rilevando alcune irregolarità ha scritto che le stesse sono state sanate per iniziativa della Amministrazione con la restituzione delle somme e l'annullamento del Sal. Non dimentichiamo che i fondi sono già stati assegnati alla nostra città con la stipula dell'accordo del 29.12.2015”.
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Il Partito Democratico ha, invece, ribadito la sua presenza costante sul versante della legalità fin dall'inizio dell'opera di costruzione del Waterfront. “Grazie all’impegno coraggioso del nostro consigliere comunale Giovanni Iacone e di tutto il Gruppo consiliare del PD sono venute alla luce palesi ed evidenti anomalie procedurali nonché gravi irregolarità nella gestione dei lavori del lungomare – ha dichiarato il Segretario del PD Amedeo Cortese – Una situazione torbida che getta ombre pesanti su come l’intera vicenda ‘Waterfront’ sia stata gestita in questi anni dalla passata amministrazione. All’epoca fummo additati come chi voleva sabotare un’opera, oggi scopriamo che la nostra battaglia di legalità e trasparenza era più che fondata. Evidentemente qualcuno aveva interesse affinché tutto rimanesse sotto silenzio, ma dinanzi alle illegalità non arretreremo di un millimetro. Il Waterfront è prioritario – ha concluso Cortese – per la Città di Portici, al pari della battaglia contro ogni potere criminale e ogni infiltrazione. Chi ieri ci accusava oggi dovrebbe tacere per la vergognosa omertà con cui ha agito negli anni”.
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