La comunità di Portici si mobilita a favore di Don Giorgio Sannino, il sacerdote salesiano novantaduenne, costretto a trasferirsi  in un’altra casa salesiana.

Il decano dei confratelli salesiani  dovrà emigrare a Caserta, dopo decenni trascorsi in quella di Portici, lasciando una comunità della quale è divenuto il padre spirituale di tutti. Come è noto, la congregazione salesiana chiuderà e diventerà Chiesa diocesana e sarà affidata a un nuovo parroco, proveniente da Ercolano.

E’ dell’ultima ora la notizia secondo cui, per volontà del Cardinale Sepe, tutte le strutture annesse alla Chiesa del "Sacro Cuore di Gesù e Maria" di Portici che comprendono il fabbricato di fine ‘800 e il campo di calcio per i giovani dell’oratorio resterà a far parte integrante della Chiesa.

E’ stato Don Vincenzo Longo attuale Parroco della Chiesa salesiana di viale Rossano a conclusione della messa domenicale gremita di fedeli commossi a comunicarlo. Una notizia che non è bastata però a fare scomparire la commozione nei presenti nel vedere scendere una lacrima sul viso di Don Giorgio Sannino, che da anni rappresenta l’icona dei salesiani porticesi, profondamente amato dai suoi parrocchiani. 

Che la chiusura della “Casa” non potesse essere evitata diventava evidente dopo le notizie che filtravano  dalla Curia, così che dal 1 settembre prossimo i sacerdoti salesiani traslocheranno nelle case salesiane di  Caserta, Torre Annunziata e perfino in Calabria dopo oltre 100 anni di esistenza sul territorio. Da quando si  diffuse, meno di due mesi fa, la notizia della chiusura e del trasferimento dei sacerdoti, i parrocchiani hanno moltiplicato le loro iniziative, preghiere e veglie, ma senza alcun risultato. 

Tuttavia i fedeli non si arrendono e costituiscono gruppi di azione destinati a contattare e convincere le autorità ecclesiastiche affinché almeno Don Giorgio Sannino possa restare nella struttura, dal momento che le opere resteranno in uso alla Chiesa. In tal caso Don Giorgio potrebbe ancora utilizzare, fanno sapere, la stessa stanza che occupa da anni, accanto alla sua Chiesa. 

Solo due anni fa i fedeli lo hanno festeggiato con infinito affetto per i suoi 60 anni di consacrazione al sacerdozio e fedeltà alla Congregazione Salesiana e continuano a dirgli: “Grazie Don Giorgio”.

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