Negli antichi saloni del prestigioso sito reale settecentesco voluto da Carlo di Borbone è risuonato per due giorni nuovamente il tintinnio delle sciabole che si incrociano. Questa volta a maneggiare le spade non erano le guardie del Re ma 90 futuri giovani istruttori di scherma. Venuti nel Palazzo Reale Borbonico da tutta Italia e anche dall’estero per conquistare l’ambito titolo di maestro di scherma professionista rilasciato e riconosciuto dalla Federazione Italiana Scherma (FIS) dell’Accademia Nazionale della Scherma unica abilitata in Italia e in Europa a rilasciare il titolo.

L’Accademia è l’istituzione italiana più antica che rilascia diplomi fin dal 1880. Dal 2016, una legge europea prevede che la professione di maestro di scherma non sia più una seconda attività ma sia una professione. Numerose le commissioni esaminatrici per un vero e proprio esame universitario ai giovani partecipanti alle prove con tanto di discussione della tesi completato da una prova pratica.

La scherma rappresenta anche a Portici una realtà in continua crescita grazie alla scuola ASD Club Scherma Portici presieduta da Maria Nasti e diretta dal maestro Mauro Barionovi, con oltre 70 iscritti che praticano a livello agonistico spada e fioretto. Proprio grazie al lavoro svolto in questi anni dal sodalizio porticese e alle sue relazioni istituzionali, l’Accademia è approdata nella città della Reggia. Il primo giorno dei lavori si è concluso con una serata di gala cui hanno partecipato i giovani aspiranti maestri con il sindaco Nicola Marrone, l’assessore allo sport, Fabrizia Guerra, e il direttore del dipartimento di agraria, Matteo Lorito.

“Da tempo abbiamo avviato una importante collaborazione istituzionale tra l'amministrazione comunale di Portici, la facoltà di agraria e la città metropolitana di Napoli per valorizzare e rendere sempre più fruibile un luogo di straordinaria bellezza come la Reggia. La scherma rappresenta un’importante occasione per promuovere i valori dello sport e al tempo stesso uno dei luoghi più prestigiosi del nostro patrimonio storico e architettonico”.

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