E’ giunta inaspettata pochi giorni fa al presidio “Libera Portici Collegamento contro le Camorre Teresa Buonocore e Caudio Taglialatela”, una comunicazione da parte del Banco Alimentare con cui si rendeva noto che la distribuzione dei pacchi alimentari alle persone in stato di necessità da gennaio 2024 è affidata alla Coop. Sociale Semi di Pace, sottraendo di fatto questo servizio al presidio LIBERA di via Diaz, dopo 7 anni.

Nella nota si legge: “La sede operativa di Libera  ha svolto il servizio in maniera precisa ed efficiente”, tuttavia il Banco Alimentare non può  interferire nelle scelte del Comune, motivate da rotazione tra Associazioni territoriali.  Il Presidente di Libera, Leandro Limoccia, affida ad un comunicato il suo stupore, dicendo di aver chiesto chiarimenti al Comune, senza aver ricevuto alcuna risposta: “Siamo rimasti basiti – si legge - in molti comuni perseguendo l’obiettivo della correttezza della trasparenza amministrativa e del rispetto, si promuove il dialogo e il confronto con chi si è adoperato per garantire un servizio alla collettività. Il 2 gennaio abbiamo inviato una PEC al Sindaco del Comune di Portici senza ricevere al momento alcuna risposta. Si chiede dunque di dare risposte concrete in merito alla decisione di sollevarci dalla responsabilità della distribuzione dei pacchi alimentari per affidarla ad un’altra associazione in modo del tutto autonomo e in assenza totale di trasparenza e di valide motivazioni”.         

LIBERA chiede inoltre la comunicazione formale del provvedimento di affidamento a terzi con l’indicazione degli atti amministrativi che l’hanno esclusa dalla distribuzione degli aiuti alimentari provenienti dal Banco. “La distribuzione dei pacchi alimentari - fa ancora sapere Limoccia - era ormai divenuta per LIBERA PORTICI parte integrante della lotta al disagio sociale, da sempre fulcro della sua attività grazie al volontariato che si occupa anche di numerose altre attività svolte per una comunità che sa riconoscersi libera dalle mafie, dalla corruzione e dalla cattiva politica e che agisce per la lotta alla povertà  per la non violenza”.

Dal 2016 Libera offriva questo servizio di distribuzione del Banco Alimentare con meticolosità, puntualità ed efficienza, grazie al progetto “Dammece ‘na mano”. Aiutava circa 230 famiglie e 400 persone. Attraverso i volontari ricercava e verificava gli elenchi degli aventi diritto, li contattava, ne esaminava le documentazioni, procedeva all’esecuzione delle procedure e si occupava materialmente dello scarico dei pacchi dai camion, che venivano poi consegnati. Un lavoro che era più una missione, dal momento che in 7 anni, si era instaurato anche un rapporto umano con le persone in stato di necessità che in Libera e nei suoi volontari trovavano anche conforto oltre che sostegno e solidarietà.  

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