Un corteo di avvocati, cittadini, rappresentanti dell’ordine degli avvocati e associazioni di categoria hanno sfilato in toga questo pomeriggio dagli scavi di Ercolano fino al Palazzo Reale di Portici accompagnati da una bara simbolica per celebrare il funerale della morte dei presidi di giustizia nel territorio ercolanese. Il corteo è terminato in un luogo particolare, il Palazzo Reale che è situato proprio ai confini tra le città di Portici ed Ercolano, come simbolo di rinnovata speranza e cambiamento.

Il Presidente del Consiglio d’Ordine degli avvocati di Napoli, Flavio Zanchini, ha dichiarato: “Oggi qui protestiamo perché la geografia giudiziaria è errata così come anche altre situazioni che eliminano il servizio di giustizia ai cittadini abolendo i presidi di legalità. Questa manifestazione è stata organizzata perché i giudici di pace sono stati completamente cancellati”.

Il 9 ottobre, infatti, il Comune di Ercolano avrebbe dovuto inviare due dipendenti dal giudice di pace di Napoli per un corso di formazione, ma questo non è avvenuto. Alla chiusura del corteo, sono intervenuti diversi avvocati per formulare un appello al fine di ripristinare gli uffici giudiziari periferici. Sabino Sarno, portavoce dell’associazione Giovani di Portici con le sue parole ha sottolineato una mancata responsabilità da parte del Comune di Ercolano: “La nostra è una protesta per le inadempienze di un comune che non ha consentito al giudice di pace di rimanere sul territorio a servizio degli abitanti. Bastava che fossero passati due dipendenti in più di quelli che c’erano da parte del comune di Ercolano a quello di Portici, perché si avesse un servizio essenziale di giustizia che mancando sul territorio costringerà cittadini, testimoni, pubblici ufficiali ad andare a Caserma Garibaldi per svolgere il loro ruolo. Oggi è scaduto il termine perché il giudice potesse essere recuperato”.

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