“Da anni fatti e numeri dimostrano puntualmente che Vincenzo Cuomo è solo, egli stesso, un ciarlatano della peggiore razza di politici, dal fare spocchioso condito da parole prive di contenuto e da promesse rinnegate dai fatti spesso prima ancora di essere pronunciate. Ciò che ancora ci mancava era il lato tragicamente grottesco di un personaggio che arriva a strumentalizzare la memoria di persone decedute pur di non rispondere nel merito ad accuse al suo agire politico fondate e documentate”.

E’ quanto sostengono il senatore del Movimento 5 Stelle Sergio Puglia e il candidato sindaco M5S a Portici Giovanni Erra, accusati dallo staff che risponde a Cuomo di aver elencato, in un articolo del volantino realizzato dagli attivisti M5S di Portici diversi mesi fa, il nome dell’ex assessore Vincenzo Arciello tra le tante autorità presenti a un vertice istituzionale tenutosi nel lontano 2009.

“Un vertice – ricordano Puglia ed Erra - nel quale l’allora sindaco Enzo Cuomo raccontò una delle sue innumerevoli balle: la destinazione di Villa Caposele a sede della Federico II.

“Piuttosto che ammettere le proprie evidenti responsabilità sul fallimento di quel progetto– sottolineano Puglia ed Erra – il senatore democrat si è inventato la classica pagliuzza nell’occhio altrui nel vano tentativo di distogliere l’attenzione dalla trave conficcata nel suo occhio. La presenza del compianto Arciello a quel tavolo istituzionale, tra le tante altre autorità da noi elencate, è stata inserita non certo per infangarne la memoria, come strumentalmente Cuomo ha tentato di far pensare, ma solo per raccontare con precisione un fatto in nome di una verità certificata e sincerata. Se poi quella pagina si è rivelata l’ennesima di un capitolo vergognoso del modo di amministrare in quegli anni a Portici, le colpe sono indiscutibilmente da addossare a una persona sola: l’allora sindaco ed attuale senatore Pd Enzo Cuomo. Da degno esponente di un partito di imbonitori, questo personaggio dovrebbe vergognarsi per aver strumentalizzato la figura del suo ex assessore al chiaro scopo di farne un vile attacco politico e, contemporaneamente, annunciando, in piena campagna elettorale, un premio alla memoria di Vincenzo Arciello. Memoria che, per le qualità politiche dell’Arciello, dovrebbe essere celebrata sempre, anche in periodi lontani dalla campagna elettorale. Con questo gesto Enzo Cuomo ha valicato i confini della competizione e del confronto politico, servendosi del nome di un uomo deceduto per la sua squallida propaganda. Ci auguriamo possano presto giungere toni politici più umani da parte di Cuomo. Siamo vicini ai familiari di Arciello e ci rammarichiamo per questo colpo basso messo in atto da un uomo che ha dimostrato di non avere scrupoli né dignità”.

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