Lumini rossi accesi a Villa Fernandez dai  docenti del territorio a conclusione dell’assemblea pubblica denominata “Notte bianca della scuola” organizzata in contemporanea  in cento città italiane. Si è inteso manifestare, ancora una volta, contro la legge 107  su “ La Buona Scuola” il 9 luglio ma  essere anche propositivi  perché secondo i convenuti il Presidente Renzi avrebbe attuato la riforma  andando meno in profondità di quanto avrebbe dovuto. Dopo l’approvazione della legge, molti docenti hanno annunciano  proteste per le tante luci e ombre che presenta . “ Intendiamo riproporre una riformulazione della legge , riattualizzandola attraverso la LIP Scuola (legge di iniziativa popolare) dalla quale Renzi ha solo copiato il nome e che si chiamava La scuola Buona”, fa sapere Patrizia Perrone  Vice Presidente Nazionale della Associazione Illuminitalia, unica napoletana del direttivo. Gli organizzatori intendono portare a Napoli il 12 e 13 dicembre  il Comitato LIP nazionale,  per far si che il Sud sia presente in maniera evidente in questa battaglia.  “Non vogliamo scuole di serie A e di serie B e tra poco anche di serie C – prosegue Perrone – vogliamo una scuola più democratica e quindi che la legge sia scritta da persone che conoscono la scuola e non da politici che non hanno nemmeno ascoltato il mondo della scuola ”. 

Il comitato intende anche far capire alla gente che è falso che non si vuole questa legge per non essere valutati.  “Vogliamo dare il massimo ai nostri alunni – afferma la Perrone -  ma non vogliamo trasformare i nostri ragazzi in forza lavoro per Confindustria che è quello che questa riforma ci porta a fare” . Illuminitalia ha curato i flash mob con i lumini rossi in tutta Italia dal 23 aprile a luglio portando gli aderenti in piazza. Sulle loro lavagne e magliette è scritto che la scuola è patrimonio nazionale  da difendere e porta avanti una  battaglia senza slogan gridati e senza bandiere con proteste “di stile” consone al proprio ruolo di docenti. “Vediamo un parallelo – conclude Perrone -  tra l’arte, le bellezze dell’Italia e la scuola statale che fino a qualche anno fa era un fiore all’occhiello della nostra cultura mentre oggi tutto questo  è in pericolo a causa dei continui  tagli mascherati da riforma”.  

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La protesta di Illumin'Italia