Resta aperta la porta della sede di Libera Portici di via Diaz  a disposizione dei cittadini bisognosi  anche in questi  tragici giorni di emergenza.  Per il Presidente Leandro Limoccia  da qualche giorno entrato a far parte anche del  Coordinamento Provinciale di Libera,  non può essere interrotta la catena di solidarietà costruita dalla associazione porticese che fornisce pacchi alimentari alle famiglie disagiate del territorio .  Le volontarie e i volontari, si sono mobilitati e oggi hanno provveduto allo scarico dei numerosi  colli  dal camion del Banco Alimentare come  avviene ogni mese. 

Si provvederà  da domani  con le prescritte cautele   alla consegna  del prezioso pacco alimentare alle (230) famiglie nel quadro della lotta  alle povertà con il progetto “Dammece  na mano” uno dei numerosi progetti attivati dalla  associazione.      In questo momento di difficoltà prevale ancora una volta il senso di responsabilità e di solidarietà che si concretizza  nella consegna dei pacchi  che saranno dati questa volta a gruppi di 50 famiglie per giorno al fine di evitare l’affollamento e il rischio di contagio.     Il servizio è stato deciso e condiviso  con il Banco Alimentare e con i Dirigenti responsabili del Comune di Portici rispettando le indicazioni e le istruzioni sul Coronavirus   essendo stato ascritto nei  servizi di utilità sociale.     “Le volontarie e i volontari di Libera Portici e del Collegamento contro le camorre – spiega Leandro Limoccia -  come avviene fin dal 2016 ogni mese , sono impegnanti a scaricare e distribuire i pacchi alimentari . Consegniamo   cibo alle famiglie bisognose  per dare senso,  scopo  e dignità al vivere quotidiano. Lo faremo a partire dal giorno 11.  E’ anche questo un modo per intrecciare responsabilità e solidarietà  per il nostro territorio  e per il nostro Paese.  Con fiducia e coraggio  ci sentiamo comunità con corresponsabiltà” .    

 Come è noto LIBERA svolge la sua funzione sociale   fin dal  25 febbraio del 2014  in una dependance della bella villa del 900 bene confiscato nel 1998 al clan camorristico Rea. Il corpo principale della “villa” è stato assegnato in uso alla Fondazione CON IL SUD per la realizzazione di un progetto presentato  in collaborazione con la Fondazione Peppino Vismara, per diventare luogo di incontro e di aggregazione sociale  per chi vive situazioni di disagio e  prevede,  con la partecipazione e l’impegno dei cittadini, che  il reimpiego dei ricavi venga utilizzato  in nuove iniziative a vantaggio di tutti.   L’inaugurazione  per la posa simbolica della prima pietra della nuova attività del bene confiscato sarà opportunamente comunicato .  “ Contrariamente a quanto si legge sui social, - fa sapere Leandro Limoccia  -  siamo  estranei alla rete  che comprende la Fondazione con il Sud, alla quale facciamo i nostri auguri di buon lavoro “.

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