Il  tricolore esposto al balcone e alle finestre  della sede di Libera Portici  di via Diaz fin dall’inizio  della crisi  pandemica,  fazzoletti dell’ANPI,  fiori  e fogli con  frasi  sulla resistenza e sulla liberazione  e tante  persone che intonano “Bella Ciao”  tutti distanti ma uniti per  festeggiare il 25 aprile  anniversario della  liberazione dell’Italia dal nazifascismo e per mantenere la memoria dei valori da tramandare .Anche qui come in tutta Italia una piazza virtuale per  la commemorazione  voluta dall'Anpi e dal Presidente di Libera  Portici Leandro Limoccia.     

Era il 25 Aprile 45  quando le truppe nazifasciste di occupazione  si ritiravano  dando inizio alla Resistenza per la libertà,  e ora dopo  75 anni si celebra anche una nuova resistenza  degli  italiani  quella per la liberazione dal “Coronavirus” che, come la guerra  degli anni 40,  miete migliaia di vittime innocenti.       

 Il 25 aprile  è  altresì  la  festa in onore dei partigiani di allora che combatterono con  armi da guerra , ma è anche la festa dei partigiani di oggi   i medici che coraggiosamente combattono nelle corsie degli ospedali assistendo i malati catturati dal virus per evitare che li uccida.   Diverse  le modalità ma identico il  fine .     

Il  25 aprile  45 si concluse  con la vittoria di una terribile guerra per la libertà e per la civiltà ,  in  questo 25 aprile  2020 si combatte, una  nuova  più difficile  guerra  dei tempi moderni contro un nemico  più  pericoloso ,  il virus, perché  straniero sconosciuto. E mentre ai  combattenti  di allora si affiancò la popolazione civile,  oggi nella lotta al virus si affiancano ai partigiani sanitari di oggi  volontari civili e militari.     

“La festa della liberazione è installata nella nostra mente e nel nostro cuore.  – dichiara il Presidente di Libera Leandro Limoccia -  Celebrare oggi il 25 aprile vuol dire per noi esprimere il recupero dell’essenza di un nuovo umanesimo non violento che faccia  della dignità e della reciprocità un linguaggio comune”.     

Una festa del coraggio italiano che  esponendo il tricolore e cantando l’inno di liberazione  intende conservare la memoria della resistenza  per custodire i valori fondamentali della Repubblica e della Libertà per  le generazioni che verranno . 

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