Portici, incontro sui migranti e le loro tragedie. Presente anche l'Imam Hidouri
Incontro organizzato dal Presidio Libera. Interventi pure di Leonardo Macri pastore della Chiesa Valdese di Napoli e Don Tonino Palmese Vicario Episcopale della Arcidiocesi di Napoli
31-01-2019 | di Claudio Di Giorgio

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Una grossa croce di legno adagiata su un piano al centro della sala catturava l’attenzione e i pensieri dei presenti. Una croce realizzata con i legni di una delle tante imbarcazioni che aveva trasportato migranti approdata sulla costa di Lampedusa.
Ne aveva chiesto la presenza il Presidente di Libera Portici Leandro Limoccia che aveva voluto dedicare un incontro al problema dei migranti e le loro tragedie proprio nel periodo in cui , come ogni anno, viene ricordata la Shoah e per le relazioni che appaiono tra i due gravi eventi della storia dell’ultimo secolo.
Gli interventi di Nasser Hidouri Imam della Moschea di San Marcellino di Caserta , Leonardo Macri pastore della Chiesa Valdese di Napoli, Don Tonino Palmese Vicario Episcopale della Arcidiocesi di Napoli hanno provato ad arginare il malumore che serpeggia e monta nella società italiana nei confronti degli immigrati che diventano una presenza sempre più visibile e socialmente rilevante, attraverso la similitudine dei credo delle religioni dei popoli che sviluppa fratellanza e concordia interreligiosa.
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Secondo i tre relatori un pessimismo ancora più diffuso è riscontrabile oggi a seguito degli attentati a sfondo religioso e perciò è indispensabile recuperare il concetto di religione come strumento di pace e valorizzare le prospettive d’integrazione e di convivenza.
Per questo Nasser Hidouri ha indicato una strategia che consiste nell’opporre al terrorismo islamista la più netta dissociazione dei leader religiosi, e dei fedeli che ad essi fanno riferimento, ”perché Dio non può essere invocato per uccidere”. Molte le richieste all’Imam per spiegare alcuni principi contenuti nella religione islamica che sono ben lontani dalla religione cattolica come l’esclusione della libertà religiosa , sessuale e familiare, la negazione dell'eguaglianza di genere, la pena di morte e una particolare propensione per l’odio e la violenza che alimenta il terrorismo.
“C’è chi cerca di interpretare volutamente in modo distorto i versi coranici – ha spiegato Nasser Hidouri - il Corano deve essere letto con una buona predisposizione dell’animo per comprenderlo e non ricercare il versetto che può essere manipolato fino a una interpretazione non veritiera rispetto allo spirito che contiene. Una persona che non ha studiato non può capire l’interpretazione vera che non è quella dell’esortazione alla uccisione o alla vendetta per cui sono ignoranti coloro che non riescono a comprendere il vero significato di quanto detto dal profeta - e ha concluso - anche nella religione cristiana molti passi vanno interpretati con una buona predisposizione”.
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