Portici. La storia di Don Riboldi nel libro di Pietro Perone
Il coraggioso vescovo anticamorra di Acerra ricordato nell’opera: l’incontro organizzato da Libera a Villa Fernandez
01-03-2023 | di Claudio Di Giorgio
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L’Associazione Libera Portici ha ricordato Don Antonio Riboldi, il Vescovo anticamorra di Acerra. Lo ha fatto nella sede di Libera in Villa Fernandez, bene confiscato alla camorra, ospitando la presentazione del libro di Pietro Petrone caporedattore de Il Mattino dal titolo “Don Antonio Riboldi, vescovo dal 1978. Il coraggio Tradito”.
Un libro che giunge nell’anniversario dei 100 anni dalla nascita (1923). Alla presentazione del libro giovani studenti delle scuole secondarie del territorio , associazioni , giornalisti , e protagonisti di ieri e di oggi del movimento anticamorra a parlare di anticamorra e di libertà proprio in Villa Fernandez , un bene confiscato alla camorra oggi vera e propria officina della partecipazione e della creatività, con un dibattito ricco e interessante con un parterre di alto livello.
Con il Presidente di Libera Portici Leandro Limoccia, Pietro Perilli l’autore del libro, Tommaso Esposito, Gianfranco Nappi, Ilaria Perrelli, Nilla Romano tutti grandi coadiutori dei movimenti contro la camorra e molti appartenenti allo storico movimento Studentesco contro la camorra.
Emerge dal libro un Don Riboldi sacerdote , ricco di coraggio , quello vero che conduce anche al rischio della vita dedicata alla cura dell’uomo e della società in cui viveva , provando a fare tutto quanto possibile per portare nella vita delle persone le modalità che le rendono libere , aiutando i poveri, i deboli e coloro che lui definiva i ‘senza tutto’ ad alzare la testa. La sua notevole personalità ha insegnato a più generazioni ad avere coraggio e che la camorra può essere combattuta e sconfitta.
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“Un libro che racconta una bella storia - spiega Perone -. Una storia che è stata dimenticata, quella di una folle sfida alla camorra negli anni 80 in cui la camorra uccideva più di oggi, quando appunto nel 1982 ci furono le prime manifestazioni, come la prima assemblea nell’Istituto Diaz il Liceo Classico di Ottaviano, una marcia da Somma a Ottaviano dopo che si contarono in provincia di Napoli 284 morti. Una sfida alla camorra non facile , neanche oggi, ma quando all’epoca le strade erano insanguinate più di oggi”.
Il libro inizia proprio con il 1982 l’anno della faida tra la Nuova Camorra di Cutolo e la Nuova Famiglia e Don Riboldi , Vescovo di Acerra, marcia con migliaia di cittadini soprattutto giovani per manifestare coraggiosamente contro la camorra e il suo potere. Al centro del libro dunque c’è un Vescovo , un uomo di Chiesa che secondo l’autore con il suo impegno civile e per la legalità comincia finalmente a coinvolgere in maniera più vincolante anche la Chiesa rimasta fino a quel momento piuttosto silente . Perone non parla degli eventi da semplice cronista ma da vero e proprio testimone che ha vissuto quegli anni e lo fa attraverso testimonianze di prima mano che mostrano quanto fosse forte la sfida allo Stato e alle sue leggi e quanto alternativa fosse la giustizia della camorra a quella dello Stato . La voce di Don Riboldi fu pure sentita in Parlamento in polemica con i politici, e fu tra i giovani , la gente comune e i camorristi criminali a diffondere speranza con la parola e il Vangelo.
Un impegno cattolico e civile quello del prete anticamorra svolto con grande sacrificio ma il sottotitolo del libro “il coraggio tradito” pone un dubbio e una domanda chiarificatrice . La lotta di Don Riboldi fu efficace ? Non del tutto, spiega l’autore del libro, ma servì ad avviare una presa di coscienza indispensabile nei processi contro la camorra che tuttavia restò in parte inascoltata perché la riforma per un vivere civile che cercava per Napoli , la Campania e il Mezzogiorno non si è ancora realizzata.
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