Antonio Mattone  è l’autore del libro “La vendetta del boss. L’omicidio di Giuseppe Salvia” .  Ma chi era Giuseppe Salvia e perché gli viene dedicato il libro?

Se ne è parlato al convegno tenutosi  nella sala del Galoppatoio Reale nella Reggia di Portici con gli  interventi di Antonio Mattone  portavoce della Comunità di Sant'Egidio  autore del libro , Vincenzo Cuomo Sindaco di Portici,  Nunzio Fragliasso  Procuratore  della Repubblica di Torre Annunziata , Emilio Parrella Cardiologo, già medico del Carcere di Poggioreale.     

Antonio Mattone  appassiona   i lettori con  la ricostruzione  di un periodo importante  della storia  di  Giuseppe Salvia,   di  questo uomo che fu  vice direttore del carcere di Poggioreale. Un uomo che è stato insignito nel 2013  della medaglia d'oro al valore civile  e che lascia ai posteri una profonda traccia di senso del dovere  e di coraggio come  uomo delle istituzioni .    

Salvia  aveva deciso  con entusiasmo  di intraprendere  la carriera  nell’amministrazione penitenziaria  pur consapevole  che la strada sarebbe stata difficile  specialmente quando questa portava dritto a un istituto penitenziario   dei più  pericolosi , La Casa Circondariale di Poggioreale.   Nel  libro si racconta la difficile situazione  del  carcere  di Poggioreale tra gli anni settanta e ottanta  quando  Raffaele Cutolo  il boss indiscusso della NCO  guidava la spietata guerra tra i clan  per il  predominio  camorristico dei territori, e  il  rapimento di  Ciro Cirillo  che sconvolse la vita politica italiana .   In questo  oscuro  scenario tra  terrorismo ,camorra  e rivolte  compare la figura  del vice direttore  Giuseppe Salvia , quasi un direttore operaio , un servitore dello Stato che agisce in un contesto difficile  ma che  decide  di rimanere coraggiosamente  fedele  a se stesso senza farsi sopraffare  o ricattare dalla paura che incuteva la  difficile realtà giornaliera dell’ambiente  e senza  mai perdere l’umanità  nei confronti di tutti che era una sua prerogativa .    Il racconto della  perquisizione a Cutolo  rimane un evento  straordinario  nella storia di questo Istituto di pena  perché preoccupava  il boss  che quello “sgarro”  potesse  rappresentare un tentativo di   contrastare e sminuire il suo potere  all’interno  e fuori , e  lo schiaffo  al Direttore che ne seguì  .  Ma Salvia non  cedette  alle  intimidazioni , e pur immaginando le conseguenza,  ebbe il coraggio di fare  personalmente ciò che gli altri non fecero nel timore di una vendetta , la perquisizione,  che però pagò  con la vita in un agguato  ordinato dal boss   sulla tangenziale di Napoli . Era il 14 aprile 1981.   Tuttavia  il coraggio di  Giuseppe Salvia e la sua determinazione nel far rispettare le regole il non farsi sopraffare dal ricatto  della paura , il desiderio di rimanere sempre coerente  con se stesso ,  non dovevano piacere   nell’ambito dell’amministrazione penitenziaria  e quindi  Salvia   appariva alquanto isolato in un contesto così difficile e, scrive l’autore,   fu  “lasciato solo dallo stesso Stato  che stava servendo e senza che nessuno abbia avuto  la forza di poterlo difendere “ .   Sono ancora in tanti a ricordare il Direttore Salvia .

“ Ho la memoria ferma su quei ricordi  anche se sono passati 40 anni , - racconta il dottor Emilio Parrella all’epoca Cardiologo presso il carcere di Poggioreale  - Avevo 26 anni . Peppe era un capo nei fatti  non  solo nei titoli . C’era un Direttore,   forse impegnato in altre faccende,  e Salvia era il responsabile reale del carcere. Egli  ha dimostrato sempre la sua umanità ben sapendo  però che  le regole valgono per tutti anche per i detenuti eccellenti. Forse i tanti eccellenti del tempo pensavano che le regole non valessero per loro così potevano comandare sia nel carcere che fuori. Salvia a questo si era  opposto e perciò è rimasto sul terreno come un eroe  i cui valori possono tornare a vivere . In quegli anni  avevamo l’incoscienza della nostra  gioventù e pensavamo che la battaglia si vincesse   avendo dei valori Ma questo libro di Antonio Mattone ci fa rinascere la speranza “.   Il carcere di Poggioreale è stato intitolato a Giuseppe Salvia.

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