“Il Movimento in questo momento   ha necessità di ripensarsi perché siamo arrivati a 10 anni   in cui abbiamo passato gran parte del nostro tempo  ad inseguire il grande sogno  di arrivare al governo e cominciare a fare  le cose che ci eravamo proposti e ci siamo riusciti. Ora però abbiamo bisogno di un momento in cui ci vediamo tutti e riprogrammiamo i prossimi 10 anni. Dobbiamo aggiornare il Movimento sulle nuove sfide perché nel  2025  molte cose cambieranno e anche il lavoro come lo consideriamo ora non esisterà più.   Stabiliremo nei prossimi giorni una data  per gli Stati Generali del Movimento e progetteremo i prossimi 10 anni perché è normale dopo 10 anni rivedere gli obiettivi.  So che negli ultimi mesi non siamo riusciti a spiegare cosa stavamo facendo e perché lo stavamo facendo ma ce la possiamo fare solo se usciamo da quei palazzi e stiamo di più con voi a parlare  nelle piazze  nelle strade e nei teatri “.    

Lo ha detto  in una sala  gremita  al teatro “ I De Filippo” di Portici  Luigi Di Maio  Ministro degli Esteri del Movimento 5 Stelle  per uno degli incontri  programmati sui territori.   Per non restare indietro  rispetto al competitor Salvini  anche Di Maio  dunque  si lancia in un giro elettorale che avvicini di più i  vertici del Movimento ai cittadini tornando nelle piazze nelle strade e sui territori  per incontrarli come chiedono da tempo e per comunicare di più tutto ciò che si sta  facendo nei “palazzi della politica”.   Il Ministro è tornato così nella sua Regione d’origine  accolto  a Portici dal consigliere comunale Alessandro Caramiello ,  il senatore Sergio Puglia e la consigliera regionale   Valeria Ciarambino  dopo   un rapido giro  nella mattinata nelle città di Pomigliano, Casoria, Pozzuoli, Villaricca e Portici  incontrando sostenitori, simpatizzanti  e attivisti  .  Di Maio  ha sviluppato una ampia panoramica su tutte le cose fatte e quelle da fare con questo Governo .    

“Non è stato un momento facile vi posso assicurare -  ha detto Di Maio –  Nutrivo molta fiducia e ho garantito per tutto il movimento che quel primo governo andasse avanti pur litigando tra di noi  perché sapevo che c’era un contratto e lo si doveva realizzare . I nodi sono venuti al pettine sul  taglio dei parlamentari la riforma della giustizia il conflitto di interesse le autostrade perché loro stavano sempre dalla parte sbagliata della storia fino a che hanno deciso di staccare la spina per tornare da Berlusconi “. 

Anche la RAI è entrata nel mirino di Di Maio  per il quale sarebbe un  carrozzone da 5000 dipendenti  con  persone  che si spostano in base al vento politico e l’unico modo per liberarle dalla schiavitù della politica , spiega, è fare in modo che nessun governo possa nominare i vertici della  RAI.     “Abbiamo ereditato un Paese in cui gli interessi dei cittadini valevano una minima parte delle azioni politiche – conclude Di Maio -  ma un pò alla volta lo metteremo a posto e  cercheremo di concludere il nostro programma , abbiamo  leggi da approvare e  obiettivi da raggiungere “.

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