Portici, Marrone passa al contrattacco: "Il Waterfront si farà"
"Perplesso per un sequestro avvenuto dopo 8 mesi. Il PD non può dare lezioni di legalità e trasparenza"
01-03-2016 | di Catello Germano
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Portici - "Il lungomare sarà restituito ai cittadini al termine dei lavori che saranno regolarmente completati". A dirlo è il sindaco di Portici Nicola Marrone in una conferenza stampa convocata per dire la sua dopo la bufera scoppiata sul Waterfront: in poche settimane il primo cittadino ha prima dovuto far fronte alla polemica successiva al pagamento di lavori non ancora effettuati, poi il sequestro di un'area demaniale oggetto di lavori effettuati dalla prima ditta e infine, l'accesso agli atti da parte di uomini della Guarda di Finanza disposto dall'Autorità Nazionale Anticorruzione.
Mentre il primo cittadino parla alla stampa nel suo ufficio al quarto piano di via Campitelli, il senatore Enzo Cuomo, firmatario dell’esposto all’ANAC al secondo piano dello stesso edificio ha chiesto ed ottenuto l’accesso agli atti relativi alla vicenda. Un parallelo che dimostra come l’aria a Portici, sulla vicenda Waterfront, sia tesa. “Da giorni leggo sui giornali di accuse che arrivano dal Partito Democratico cittadino e dal suo segretario Cortese – esordisce Marrone – e forse dimenticano che un loro esponente è stato assessore ai lavori pubblici per nove anni ed è stato indagato per turbativa d’asta. In quegli anni Cortese era impegnato nella segreteria del Sindaco Cuomo.
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Dopo le risposte al PD locale, il sindaco entra nel merito della vicenda dei lavori pagati ma non effettuati. “Si è trattato di un errore contabile che i dipendenti hanno commesso nel certificare una cifra maggiore per lavori non realizzati. Appresa la notizia, i nostri uffici hanno provveduto immediatamente a fare le verifiche e come amministrazione abbiamo già avviato la richiesta di restituzione di quanto indebitamente anticipato”. Dopo la vicenda del I SAL il sindaco Marrone chiarisce la questione relativa al sequestro dell’area demaniale. “La ditta che aveva in un primo momento vinto la gara d’appalto ebbe l’incarico solo per ripulire l’area, un’attività propedeutica all’avvio dei lavori. Fu un caso che io personalmente – racconta il primo cittadino – mi trovai a passare in quella zona con il mio cane e vidi degli automezzi che stavano facendo degi interventi non concordati e non ancora contrattualizzati. Feci intervenire la Polizia Municipale che, giustamente, senza sequestrare l’area, impedì solo che quegli interventi proseguissero. Questa è storia: lascia perplessi che il sequestro dell’area avviene oggi, circa nove mesi dopo i fatti contestati”.
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