“Quando si riceve un mandato popolare, al giro di boa occorre fermarsi e riflettere sull’azione di governo. Ho sostenuto Marrone perché credevo volesse fare bene. Mi sono reso conto che lo fa solo per ambizione”. Un consiglio comunale incandescente quello di Portici dove ha tenuto banco l’addio alla maggioranza del consigliere Fernando Farroni. Denunce, accuse e numeri alla mano che mettono a rischio il governo del primo cittadino, Nicola Marrone.

“Il suo slogan durante l’elezione di quasi 3 anni fa era ‘Progetto P.E.R. Portici’. Di quell’acronimo, partecipazione, etica e responsabilità, non è rimasto nulla, ammesso che ci sia stato qualcosa all’inizio”. È l’affondo del consigliere eletto con la lista ‘Rinnovamento democratico adesso’ che continua: “La partecipazione non è mai nata, l’etica è difficile da trovare quando si aumenta l’Irpef o si assegna la cartellonistica stradale senza evidenza pubblica”. E ancora, “la responsabilità che si lega ai due concetti. Fino ad oggi ho visto solo irresponsabilità negli atti amministrativi. Il waterfront è l’ultimo esempio con delibere approvate e poi annullate e poi nuovamente approvate”.

Alle dure accuse del consigliere si aggiungono i numeri che giocano a sfavore del sindaco Marrone. L’opposizione poteva contare 10 consiglieri a fronte dei 14 di maggioranza. Il solo passaggio di Farroni rende più delicata una situazione numerica già precaria. A questo si aggiungono i dubbi su eventuali cambi di casacca di Sannino e Viscardi, della stessa lista di Farroni, che potrebbero segnare definitivamente le sorti del primo cittadino.

È l’ennesima certificazione del fallimento: stavolta definitiva e senza appello”. Non usa mezzi termini il segretario cittadino del PD, Amedeo Cortese, nell’analisi dell’attuale situazione politica cittadina. “La gravità delle accuse rivolte dal consigliere al sindaco, circa l'opacità e l'assoluta mancanza di trasparenza in riferimento ad atti amministrativi, gare e procedure lascia esterrefatti. Da un punto di vista politico la maggioranza è finita, rimane solo una sommatoria di singole necessità di ‘tirare a campare’. Dal punto di vista amministrativo emergono inquietanti aspetti che spero – conclude – avranno l'attenzione doverose delle autorità competenti per il controllo della legalità”.

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