Portici. In contemporanea al gruppo “dema democrazia autonomia”, lista a sostegno del candidato sindaco Salvatore Iacomino, nel vicino Piazzale Brunelleschi si svolgeva con il segretario nazionale del Partito Nicola Fratoianni, il comizio dello stesso Iacomino (Sinistra Italiana), non nuovo ad arringare le folle alla antica maniera, cioè senza chiudersi nell’angusto spazio di qualche stanza o salotto.

Dall’evento ne è scaturito un nuovo caso, quello del  Commissario Prefettizio Roberto Esposito che, con le sue iniziative, a dieci giorni dalle elezioni che sanciranno la nomina del nuovo Sindaco della città della Reggia, alimenterebbe nuove insofferenze e malcontento tra i politici locali impegnati nella difficile campagna elettorale.

Iacomino non l’ha mandata a dire e ha manifestato tutto il suo disappunto per il comportamento del Commissario che , secondo lui,  avrebbe messo in campo iniziative giustificate da motivi di urgenza che tali non sono a fronte di altre necessità. “Qui abbiamo un Commissario Prefettizio che partecipa di fatto alle scelte programmatiche del Partito Democratico – ha tuonato dal palco Iacomino – come l’approvazione  di un  Piano Urbano Comunale senza il consenso e la partecipazione attiva dei soggetti reali, che da incarichi per Villa Mascolo a candidati e figli di candidati, che intende allocare nel mercato coperto il Servizio Sanitario, che esternalizza i tributi alla Gosaf società fallita e già  insolvente verso il Comune creata dal Sindaco Cuomo nella quale sono assunti figli di funzionari e parenti di politici, che per gli impianti sportivi  un altro candidato attende che gli vengano affidati. E non si può tacere la  vicenda della piscina  il più grande scandalo che mette in relazione poteri illegali e pubblica amministrazione, e poi i rifiuti di cui punta alla privatizzazione della società come vuole il PD invece di una società multiservizi che aumenti le possibilità di lavoro”. 

Insomma, per Iacomino, quelle del Commissario sarebbero una serie di iniziative che vanno a chiaro sostegno di Cuomo, unico, peraltro, ad essere stato invitato dal Commissario al tavolo istituzionale, abbandonando così quel ruolo che gli compete di  garante e “super partes”. “Quando abbiamo cominciato questo percorso non era scontato nulla, eppure ce l’abbiamo fatta – conclude Iacomino -  Abbiamo condiviso il nostro progetto rivoluzionario con tutta la gente e alla gente vogliamo dare la speranza del cambiamento” .

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