Portici. Visita di prestigio alla sede del Presidio di Libera Portici  di via Diaz del Commissario Straordinario del Governo per il Coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura Domenico Cuttaia.

Ricevuto dal presidente di Libera Leandro Limoccia, ha tastato con mano la realtà associativa porticese e illustrato le istanze di accesso al fondo di solidarietà. E’ stata anche l’occasione per fargli vedere tutte le attività messe in campo da Libera: lo sportello della legalità che fornisce il patrocinio gratuito ai bisognosi, lo sportello anti usura, lo studio medico, il centro di ascolto per persone bisognose, l’aiuto con piccoli prestiti erogato da Finetica per gli intrappolati nell’usura e, dal 2016, l’erogazione di cibo a quasi 200 famiglie del territorio e limitrofi.

Cuttaia ha spiegato che il suo Commissariato coordina il Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura. Chi ha subito danni, alla persona o alla propria impresa, a causa del racket o dell’usura può ricevere, a titolo di risarcimento, un contributo dal Fondo di solidarietà. In ogni prefettura è presente un referente che può fornire informazioni e sostegno per presentare la richiesta dei benefici economici. “In un periodo come questo in cui si produce assuefazione - spiega il Commissario - non ci si può accontentare solo di un intervento repressivo o di sostegno alle  vittime ma si deve agire con la prevenzione e  sensibilità”.

Cuttaia ha rilevato una opacità operativa dello stesso per mancanza di un completo raccordo tra le varie istituzioni centrali e tra queste e le Regioni, Comuni e Prefetture che crea rallentamenti nella erogazione dei fondi per aiuti ai cittadini vittime dell’usura e del racket. “Per il futuro - ha spiegato - emerge la necessità di individuare moduli che accelerino i tempi di definizione delle istanze di accesso al Fondo di Solidarietà”.

“Siamo onorati della sua presenza – ha concluso il Presidente Limoccia – certi  di avere le Istituzioni accanto. La riceviamo in un luogo che era diventato sito di attività illegali e che ora profuma di vita ed è arredato come una casa nella quale chi soffre possa sentirsi a casa sua”.

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