“Quando abbiamo preso tra le nostre mani il destino di Portici, avevamo una visione ben precisa: spostare il baricentro della città verso il mare. Oggi possiamo dire che quell’obiettivo è stato raggiunto. Per il futuro occorre completare il processo di internazionalizzazione”. Ha le idee chiare il sindaco Enzo Cuomo. Il primo cittadino di Portici rilascia al nostro giornale un’intervista a pochi mesi dal termine del suo secondo primo mandato.

Eletto sindaco per la prima volta nel 2004, è stato confermato nel 2009. Nel 2013 vince le primarie PD per il Parlamento “scelto non dai clic, ma da persone che in carne e ossa che si recavano ai gazebo” afferma. Nel 2017 torna al Comune. “Fare il senatore ha rappresentato il completamento di un impegno politico e istituzionale. Ma fare il Sindaco della tua città è tutt’altra cosa: ti da altre emozioni”.

Sindaco mancano pochi mesi alla fine del mandato. E’ pronto per una nuova campagna elettorale?

“Non ho ancora deciso se mi candiderò. Non amo le autocandidature. E’ una riflessione che farò insieme alla coalizione che mi sostiene e che, mi auguro, possa allargarsi per essere sempre più solida”.

E’ stato eletto sindaco per la prima volta nel 2004. Com’era la Portici di 18 anni fa e com’è la Portici che consegna tra pochi mesi agli elettori?

“Il progetto che presentammo all’epoca agli elettori era chiaro: spostare il baricentro verso il mare. Una prospettiva che gli elettori hanno capito e premiato. Per attuarla, era fondamentale recuperare il Granatello. Il nostro porto nel 2004 era un coacervo di degrado e malaffare. Oggi è uno dei posti più belli della Campania, attirando tantissimi investimenti privati. Un altro importante risultato è stato il recupero della balneabilità grazie alla Regione Campania che ha collettato tutti gli scarichi fognari al depuratore, eliminando quelli abusivi. Agli elettori consegniamo una città che adesso può avere una nuova mission per il futuro”.

Come immagina la Portici dei prossimi 5 10 anni?

“Portici deve completare il processo di internazionalizzazione. Ed è una sfida che tocca alla nuova classe dirigente della città. Qui uno studente può realizzare il proprio percorso educativo, dall’asilo fino all’Università, senza mai spostarsi, grazie alla presenza della Facoltà di Agraria. Un’idea che era alla base di Portici Campus: un grande campus universitario che mette in rete i parchi della Reggia, il Museo di Pietrarsa, CNR, l’Istituto Zooprofilattico, i centri di ricerca di CNR ed Enea. Questa è la sfida per i prossimi anni. Internazionalizzare Portici facendola diventare Città dei Saperi e del Mare”.

Un percorso complesso che tuttavia ha impiegato del tempo per attuarsi.

Quando sono stato eletto in Senato nel 2013 bisognava solo concludere quel lavoro avviato. E invece dal 2013 al 2016 sono stati anni difficili al Comune, caratterizzati da inefficienze e gravissime irregolarità amministrative. Al Tribunale di Napoli è ancora in corso un processo per truffa. L’appalto dei lavori sul lungomare è la dimostrazione più concreta dei guai prodotti in quei tre anni. E’ singolare che oggi, alcuni consiglieri d’opposizione che sostenevano la giunta Marrone, mi accusano di ritardi dimenticando di essere stati protagonisti di una delle pagine più buie della storia recente di Portici. Mi piace invece ricordare chi, anche se oggi all’opposizione, ha partecipato alla stagione avviata nel 2004”.

Un’altra sfida dei prossimi anni è il PNRR. I fondi europei e quelli del Piano di Ripresa e Resilienza rappresentano un’occasione che non può essere sprecata.

“Dal PNRR sono stati già stanziati 3,5 milioni di euro per rifare la pista di atletica e ristrutturare lo stadio San Ciro. Un altro obiettivo è il recupero delle aree coperte di Villa Mascolo. Oggi abbiamo consegnato alla città il parco attrezzato con area giochi, spazio lettura, dog area. L’Agenzia per la Coesione ha approvato il primo step di finanziamento per 10,8 milioni di euro e intendiamo realizzare un grande Hub agroalimentare, progetto che vede capofila l’Istituto Zooprofilattico. Tornando invece alla città di mare abbiamo due importanti progetti: il primo è la realizzazione di 10 pontili che potranno ospitare 100 posti per imbarcazioni da diporto per un milione di euro. Il secondo è la realizzazione di una darsena, alla fine del lungomare a ridosso di Pietrarsa, che consentirà l’attracco del Metrò del Mare. Un grande progetto strategico ammesso al finanziamento dal MIT per 26 milioni di euro. La presenza del parcheggio di 500 posti auto consentirà uno scambio intermodale gomma, ferro, mare in soli 300 metri, portando il Metrò del mare a fermare a Pietrarsa”.

Una sfida, quella del mare, che vede Portici impegnata in prima fila nel Flag.

“Il comune di Portici sosterrà le iniziative che il Flag intenderà mettere in campo per rilanciare il settore pesca e per rafforzare l’asse strategico con i porti di Torre Annunziata e Torre del Greco e con la città di Ercolano. Ci sono diverse progetti connessi al disinquinamento e diversi eventi in programma. Se oggi possiamo avere un ruolo centrale anche nel Flag è appunto grazie al lavoro di recupero del Granatello”.

In tutti questi anni alla guida di Portici ha un rimpianto? Qualcosa che avrebbe voluto fare e che non è riuscito a fare?

“Questo mio terzo mandato è stato quello più produttivo, andando oltre anche le mie previsioni. Non avrei voluto essere un sindaco costretto a gestire una pandemia. Ecco, se c’è un rammarico, è legato appunto al Covid. L’emergenza sanitaria ci ha imposto l’uso di strumenti digitali. Lo sviluppo di piattaforme web e la digitalizzazione sono stati accelerati dalla pandemia. Come classe dirigente e come amministratori, avremmo potuto capire prima l’importanza di strumenti che oggi, a causa del Covid, sono diventati di uso comune”.

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