No alla camorra. Una frase ripetuta e scandita lungo tutto il corteo organizzato da Padre Giorgio Pisano della parrocchia del San Cuore. 

Studenti, insegnanti, associazioni e cittadini hanno percorso l'intero centro storico porticese, il mercato, riempiendo le strade di cartelloni, manifesti e cori contro il pizzo. Tanta la meraviglia delle persone nell'osservare il mercato di Portici completamente pulito e soprattutto libero dalle tante bancarelle che ricoprono i marciapiede costringendo i passanti a camminare per la strada con i carrelli. Ma subito dopo la manifestazione tutto è tornato come prima. Il corteo è terminato in piazza San Ciro dove la platea ha ascoltato alcune testimonianze.

Apre il dibattito il cardinale Crescenzio Sepe: “La mafia è tutto ciò che tende a mortificare la dignità delle persone – spiega ai giovani, continua - Si traduce in attività illecita come pizzo e traffico di droga, in ogni sua forma è un'organizzazione che porta alla morte. Ma finché ci sarete voi giovani con la volontà di crescere nella giustizia la mafia non vincerà mai. La mafia la si sconfigge col bene, con la cultura”.

Hanno partecipato alla manifestazione anche Andrea Dominjanni, imprenditore- testimone di Giustizia di Catanzaro, il commissario Portesi dello S.C.O., questura di Catanzaro, A. Salvati, magistrato a Reggio Calabria, don Marcello Cozzi, Fondazione antiusura, Interesse Uomo. Partecipano all’evento la banda musicale della Polizia penitenziaria di Portici assieme agli allievi della Scuola di Polizia di Portici, alla Dirigente dott.ssa Campi, al Commissario Capo M. Santagata.

I ragazzi hanno ascoltato con attenzione le parole di Nicola Barbato poliziotto dell'antiestorsione che ha raccontato la sua storia, la sera dell'agguato che gli ha causato la perdita dell'uso delle gambe. “Ho lavorato fino a poco tempo fa per lo stato – racconta Barbato - sono un poliziotto e nonostante le mie condizioni oggi, continuo ad essere poliziotto. Ho dato 25 anni della mia vita alla lotta contro l'estorsione. Ricordo tristemente bene quel giorno in cui quell'uomo decise di eliminare un poliziotto molto scomodo. Mi colpì da dietro a tradimento, mi esplode un colpo di pistola alla testa. Io continuo a combattere, continuo a fare il mio lavoro non solo facendo testimonianza. Posso dire di essere orgoglioso anche perché oggi ho due figli che indossano la mia stessa divisa”.

Per concludere la giornata di mobilitazione contro le mafie alle 18.00 presso la Chiesa del Carmine (V.le Giotto, P.le Divina Provvidenza), gli scout R/S del Portici IV offriranno una breve rappresentazione dedicata a don Peppe Diana nel 25° della sua uccisione. Segue poi un dibattitto con la forte testimonianza di A. Dominijanni con Portesi L., A. Salvati e don Marcello Cozzi. Coordina T. Mira, caporedattore di Avvenire ed esperto di Mafie.


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