Portici, presentata a Villa Fernandez la biografia del "Comandante Alfa"
Nell'opera "Io vivo nell'ombra" il militare racconta la sua esperienza nei GIS
05-07-2017 | di Claudio Di Giorgio

VERSIONE ACCESSIBILE DELL'ARTICOLO
Sono talvolta gli eventi più semplici e apparentemente meno significativi che spesso costituiscono l’incipit che spinge un uomo ad intraprendere una vita che non avrebbe mai immaginato di dover vivere. E’ questo il caso del “Comandante ALFA” nome in codice di uno dei 5 fondatori del GIS il Corpo Speciale dei Carabinieri noto in tutto il mondo. Un episodio che dette la svolta alla vita del “Comandante” affonda nei suoi 11 anni, quelli dell’infanzia, quelli più vivi e promettenti . Fu a Castelvetrano che un mafioso gli bastonò il cane. Una violenza che gli lasciò una brutta sensazione in quel momento ma che gli insegnò a sopprimere la rabbia, e a provare sete di giustizia fortemente voluta e divenuta obiettivo della sua vita. Fu così che entrò nel Corpo dei Carabinieri per difendere i più deboli contro la sopraffazione dei forti e dei violenti. E’ quanto raccontato nel libro “Io vivo nell’ombra”, presentato nella splendida cornice di Villa Fernandez dall’Associazione Libera Portici , il bene sottratto alla camorra, presieduta da Leandro Limoccia, il cui ricavato andrà a favore degli orfani dei CC e al reparto pediatrico dell’Ospedale di Castelvetrano. Un uomo del sud, non un “rambo”, ma un uomo sereno, senza esaltazioni , chiaro nella esposizione del suo vissuto di oltre 40 anni a servire lo Stato che descrive alcune fasi della sua lunga vita vissuta all’interno di una squadra fatta di “ragazzi” pronti a partire 24 ore su 24, che camminano nell'ombra con la morte accanto per difendere gli altri, la legge e lo Stato e rendere il proprio servizio dove c’è bisogno, in uno straordinario reparto e che definisce di “eroi senza nome”, ma che vivono una vita professionale entusiasmante .Un ricordo è andato ai genitori e alla promessa che fece loro salendo su quel treno che lo portava sul continente dal sud, che avrebbe fatto qualcosa di buono e di importante, e l’unico rammarico per essersi dovuto allontanare spesso dai suoi figli nei momenti più importanti e più dolci della loro crescita. E poi alcuni racconti emozionanti , la liberazione del ragazzo che da due anni viveva in una buca o la liberazione di una bambina di 8 anni per tre mesi sottratta alla famiglia, che hanno ridato un sorriso a quelle persone che soffrivano, tutte cose , afferma il Comandante Alfa, che sono semplicemente inestimabili. “Tutti gli obiettivi sono raggiungibilissimi – dichiara il Comandante - non esistono obiettivi irraggiungibili , l’importante è credere in se stessi e non mollare”
Le quattro giornate di Napoli: una rivolta popolare negata e minimizzata
A Portici, presso Villa Fernandes, l'evento in preparazione del 25 aprile
Sondaggio
Risultati
