Portici, presentato ‘Latte nobile’ con l’autore Gianfranco Nappi
Al centro della discussione lo sfruttamento intensivo degli animali che, col tempo, ha alterato anche il sapore degli alimenti
20-11-2015 | di Maria Vittoria Romano
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Villa Fernandes a Portici, bene confiscato alla camorra, è stata ancora una volta scelta come sede di incontro e discussione di tematiche sociali, questa volta ispirate al libro di Gianfranco Nappi ‘Latte nobile’. È la narrazione di una profonda riflessione su uno degli elementi base della vita dell’uomo: il latte. L’autore nel suo libro insiste sull’alterazione del sapore e del gusto di questo prodotto a causa delle nuove tecnologie di allevamento industriale, dello sfruttamento innaturale dei bovini e delle condizioni in cui vivono gli animali rinchiusi in capannoni con poca aria e nessun pascolo.
Al convegno hanno partecipato anche Leandro Limoccia, Presidente di Libera Portici, Gianni Cerchia, docente presso l’Università degli studi del Molise, e don Tonino Palmese, vicario episcopale Carità e Giustizia.
Proprio il sacerdote, durante il suo intervento, ha detto che “il testo è costruito sulla visione del mondo, di Gianfranco, quello che vede e che vive: un intreccio di esperienze politiche, culturali, antropologiche. Questo non è un libro di pubblicità sul latte – continua don Tonino – ma di antropologia. Le culture, i popoli possono e devono scegliere, grazie a questo elemento, di essere o popolo o marketing. ‘Latte nobile’ ci permette di riflettere su come ritornare ad essere popolo ed avviare una nuova politica di cambiamento portando rispetto al nostro Mondo”.
Anche Leandro Limoccia ha insistito sulla tematica dello sviluppo sostenibile e del rispetto dei cicli della natura come cambiamento necessario per la salvaguardia del Pianeta e della vita.
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