La buona notizia è che i lavori  di riqualificazione del ‘Galoppatoio reale’, secondo in Europa dopo Vienna, a ottobre potrebbero essere ultimati. La gigantesca costruzione dell’epoca borbonica tornerà al suo antico splendore e sarebbe disponibile ad accogliere le manifestazioni  culturali della città. La struttura fu mostrata con orgoglio, qualche giorno fa dal Sindaco di Portici Nicola Marrone, al Sindaco della citta Metropolitana, Luigi De Magistris, durante la sua visita in occasione dell’apertura del Bosco Inferiore della Reggia.

La brutta notizia è che a fronte di tanto lavoro e tanti investimenti, circa 5 milioni di euro, l'opera  potrebbe rimanere interdetta all’uso e così altro che Mozart Box, annunciato dal  primo cittadino di Portici.

Come spesso accade, quando si iniziano i grandi lavori, non si prevedono i problemi connessi. Qui si  tratta di problemi di non poca  rilevanza, che non sembrano ancora trovare la necessaria attenzione di chi dovrà decidere e provvedere. Parliamo della mancata previsione per l’approvvigionamento di 100 kilowatt necessari alla struttura i cui cavi, a detta dei  tecnici, avrebbero difficoltà di passaggio al momento se non dall’ingresso di via Università, attraverso un lungo e tortuoso itinerario.

Ma non basta. Vi è un altro delicato problema sollevato questa volta dai Vigili del Fuoco: la necessità di un accesso per le autobotti e i mezzi di soccorso. Attualmente sarebbe difficoltoso un accesso dall’unico passaggio  di  Via Università stretto e lontano dal fabbricato. Ma per far fronte a queste due fondamentali esigenze è stata studiata da alcuni tecnici una soluzione assieme all’ENEL: la realizzazione di una stradina periferica nel bosco con accesso da un varco da realizzarsi nel tratto terminale del muro di cinta dal Corso Umberto senza tagliare alcun albero secolare. Una via di fuga che condurrebbe direttamente al ‘galoppatoio’ e dove passerebbe  sia il cavo Enel che gli eventuali  mezzi di soccorso.

Mancano poco più di tre mesi al completamento dei lavori, alla fine dei quali l’opera rischia di rimanere interdetta all’uso se non si aprirà quel varco. E qui viene il difficile. Quante e quali autorizzazioni di quanti e quali enti sono necessarie? Tanto per ricordare solo qualche caso, sul territorio porticese restano chiuse Villa Mascolo e l’Anfiteatro da 1200 posti consegnato oltre un anno fa per i quali sono stati spesi più di 2 milioni di euro.

Claudio Di Giorgio

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