Portici, studentessa sospesa per post critico su Fb. Monta la protesta
Gli studenti: "Decisione presa senza un confronto, è la morte dell'insegnamento"
27-11-2017 | di Maria Vittoria Romano
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Monta la protesta al liceo classico Q.Orazio Flacco di Portici dopo la sospensione di una studentessa “colpevole” di aver pubblicato un post su Facebook critico verso la gestione dell’istituto.
“Si tratta di repressione ed abuso di potere - spiegano i ragazzi- La nostra amica ha semplicemente espresso una sua opinione ed il consiglio di classe, insieme alla dirigente scolastica, ha deciso di sospenderla per 7 giorni senza obbligo di frequenza. Una vera ingiustizia che intacca il diritto allo studio di cui si fanno tanto portavoce i professori e l'istituto”.
La studentessa sospesa, come ha pubblicato ieri “Il Mattino”, aveva pubblicato un commento in merito alla partecipazione della scuola alla cerimonia conclusiva di premiazione del TES Schools Awards 2017 a Tallin, in Estonia. “Amore per i vostri ragazzi? Senso di appartenenza? Davvero credete che le cose vadano così in questa scuola? – così recita il post “incriminato” - Presentare il Flacco in un contesto felice sui social media non lo renderà tale! Posso provare solo vergogna e disprezzo verso chi scrive una cosa del genere senza prendere minimamente in considerazione la vera realtà di questa scuola, che ormai, per come è diventata e gestita, può solo farci mettere le mani nei capelli a tutti noi studenti. Siete dei falsi! Mai sentito alcun alunno del Flacco dire di essere felice nel contesto scolastico. E guardate che se questa scuola ha avuto fama per i propri successi – conclude la ragazza su Fb - è solo ed esclusivamente grazie a noi studenti e ai pochi dei professori che si salvano nell'istituto”.
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I ragazzi riuniti in assemblea presso il campetto dell'istituto Flacco, sono stati raggiunti anche dal corteo degli studenti del Liceo scientifico F. Silvestri.
“Ciò che rende ancor più grave la sospensione è il fatto che la ragazza non abbia avuto diritto di parola - spiegano i ragazzi- non ha avuto l'opportunità di esprimere le ragioni del suo commento. Abbiamo, quindi, realizzato un documento per richiedere un tavolo aperto di discussione con i professori e la dirigente sulla vicenda”.
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