Un consiglio comunale che non ha generato grosse sorprese sul piano della votazione dei punti all’ordine del giorno. Del resto, l’assise di Torre Annunziata era già in ritardo per l’approvazione dell’assestamento di bilancio che la legge vuole approvata dagli Enti locali entro il 31 luglio. A questo è seguito il voto sulla variazione delle commissioni consiliari permanenti, con il cambio tra Gagliardi – oggi presidente del consiglio – e Di Donna che è ritornato tra i banchi con i colleghi.

Ma se l’ordine del giorno non ha destato clamori, a trattenere l’assemblea in aula sono state le due interrogazioni presentate dal capogruppo di Centro Democratico, Davide Alfieri. Nella prima, il compagno di partito, ed altro ex presidente del consiglio in questa sindacatura, Ciro Portoghese, ha chiesto all’assessore alle politiche sociali i problemi legati all’Ambito. Nello specifico, i motivi della sospensione di quasi tutte le attività. “Abbiamo avuto molte difficoltà legate all’assenza del dirigente”, ha risposto la rappresentante di giunta, Anna Pinto, che ha continuato: “Ci sono state anche alcune irregolarità amministrative. O anche problematiche legate al personale esiguo a disposizione, quasi è quasi esclusivamente tutto del nostro Comune. In ogni caso – conclude Pinto – cercheremo di riattivare i servizi nei prossimi mesi”.

CASO PORTO. “Sono preoccupato per la pendenza innanzi al Tar di un ricorso contro il comune e la Savarese costruzioni, la ditta che si è aggiudicata i lavori. Lo sono anche perché abbiamo appreso della notizia da un giornale e non dal sindaco Starita che conosceva i fatti”. È la seconda interrogazione posta all’amministrazione, questa volta direttamente dal sottoscrittore Alfieri. “Il consorzio nautico lamenta la mancata acquisizione da parte del Comune della V.I.A. ma laddove l’avesse dovuta avere – si chiede il consigliere – sarebbe stata possibile l’aggiudicazione della gara in favore della ditta Savarese?

A rispondere all’interrogativo è stato l’assessore ai lavori pubblici, Giuseppe Raiola. “Per le opere previste dal progetto, l’amministrazione con la delibera 135 del 2014 ha precisato che non era necessario la V.I.A. ai sensi dell’articolo 20 del decreto legislativo 152/2006. Inoltre – conclude Raiola – nelle varie conferenze dei servizi, gli uffici regionali competenti non hanno richiesto o attivato la procedura per la valutazione di impatto ambientale”.

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