Prelievi Arpac, Starita in ritardo conferma: “Il mare non era balneabile”
Il decreto del sindaco di Torre Annunziata è stato pubblicato solo oggi su albo pretorio, nonostante il carattere di urgenza dell’atto
30-06-2016 | di Raffaele Perrotta
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Per la serie ‘meglio tardi che mai’. Dal 20 al 27 giugno il mare antistante i lidi di Torre Annunziata “non è stato balneabile”. L’abbiamo detto qualche ora fa e, con 10 giorni di ritardo, l’ha confermato anche il sindaco oplontino, Giosuè Starita, nonostante migliaia di persone ignare abbiano fatto il bagno in questi giorni.
Il primo cittadino ha protocollato il 24 giugno scorso il decreto dove annunciava la “non balneabilità delle acque”. Atto che è stato pubblicato sull’albo pretorio solo oggi, 30 giugno, quando ormai i risultati dell’Arpac ci dicono che i valori sono tornati nella norma, dopo gli ultimi prelievi ‘di emergenza’ effettuati fuori lo specchio d’acqua di Villa Tiberiade e Lido Azzurro.
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Solitamente l’Agenzia regionale per la protezione ambientale effettua prelievi una sola volta al mese ma, in caso di valori anomali, torna sul posto dopo qualche giorno a registrare eventuali cambiamenti. Così è stato quando il 20 giugno ha riscontrato valori altissimi che partivano da Santa Maria la Bruna. Dopo una settimana, il 27, è tornata sia a Torre Annunziata che a Torre del Greco. Mentre per la prima città sono tornati nella normalità, per la zona sud della città del corallo i dati su enterococchi intestinali ed escherichia coli sono risultati ancora alterati.
Secondo il sindaco Starita l’anomalia è stata causata da “condizioni metereologiche avverse”. In effetti, se nella notte tra il 19 ed il 20 il meteo ha dato segnali di instabilità che potrebbero giustificare i valori alterati, lo stesso non si può dire per i prelievi del 27 quando solo a Santa Maria la Bruna i valori sono stati altissimi, fino 4 volte sopra il limite massimo consentito (vedi foto). Il 27 giugno infatti, e nei giorni immediatamente precedenti, il meteo è stato piuttosto clemente.
È molto più probabile che, come già accaduto diverse volte in passato, sia stato qualche scarico illegale tra le due città a far impennare i valori riscontrati dall’Arpac.
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