Premio Troisi. Il Movimento 5 Stelle chiede la testa di Petrilli
Nel mirino il presidente della kermesse: “Dimissioni subito”. E Zinno replica: “Predicano bene, razzolano male”
14-06-2017 | di Claudio Di Giorgio
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Il movimento 5 Stelle di San Giorgio a Cremano attacca il presidente dell’istituzione Premio Massimo Troisi, Salvatore Petrilli. Sul social si chiedono le sue dimissioni e nel frattempo si annuncia di voler ritirare dal cda la propria rappresentante, Liliana Mosca.
La motivazione delle dimissioni, secondo i grillini, il cui incarico appare per loro “incompatibile” è la condanna che la Corte dei Conti gli ha inflitto per una vicenda del 2012, quando Petrilli era assessore al Bilancio. I fatti riportano che l’ex assessore fece stampare opuscoli relativi al bilancio di fine mandato e la sua colpa, secondo la Corte dei Conti che peraltro ha riconosciuto la piena legittimità e correttezza della stampa di tale opuscolo era quella di avere proceduto tardivamente alla sua distribuzione rispetto ai tempi dettati dalla legge.
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Sempre secondo la Corte Perilli avrebbe infatti diffuso l’opuscolo nel periodo della campagna elettorale delle amministrative del 2012 quando non sono ammesse comunicazioni istituzionali che possano turbare l’esito delle consultazioni. Per questa “irregolarità” Petrilli è stato condannato dalla Corte a pagare una sanzione di 12.500€ da versarsi nelle casse del Comune, ma che i grillini dichiarano “danni alle casse comunali”, e poi con un pittoresco paragone enologico aggiungono: “Affidereste mai una vostra bottiglia di vino del miglior Brunello di Montalcino a chi è stato appena colto a bere da bottiglie non sue?”.
Ma l’amministrazione non ci sta e per bocca del Sindaco Giorgio Zinno fa sapere senza mezzi termini: “Associare un errore amministrativo ad un comportamento doloso è ingiusto, scorretto e soprattutto vigliacco, Petrilli può, a giusta ragione, continuare a camminare a testa alta. Apprendo dalla stampa inoltre, dell’annuncio delle dimissioni dal consiglio di amministrazione della signora Liliana Mosca, il cui nome mi era stato indicato dal gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle. Devo, tuttavia, notare che le annunciate dimissioni non sono mai arrivate e, dunque, il M5S continua a restare attaccato alla poltrona. Questo vuol dire predicare bene e razzolare male”.
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