“Nel PD c’è qualcuno che utilizza le cariche istituzionali di garanzia come quella del Presidente del Consiglio, come merce di scambio per accontentare la smania di visibilità di qualche consigliere”. Ci va giù duro pesante Lello Di Donna, esponente socialista e presidente dell’assise di Palazzo Criscuolo dal novembre 2014, rispondendo alle dichiarazioni del segretario Dem Ciro Passeggia che lo ha etichettato come “traditore” e “politico finito”.

La poltrona di Di Donna già durante lo scorso inverno finì nel dibattito politico in occasione del rimpasto di giunta. Rivendicata dai democratici, l’operazione poi dopo alcune settimane fallì. A distanza di pochi mesi dall’ufficializzazione della nuova giunta, ecco che alcuni del PD tornano alla carica, rivendicando questa volta la poltrona per Gagliardi e minacciando l’esistenza di un documento con 11 firme pronte alla sfiducia. “Il PD vuole imporre la propria linea a tutta la coalizione, stabilendo di volta in volta chi deve stare in maggioranza e chi no. Non si è mai visto che un segretario di partito minacci un presidente super partes partendo da un documento firmato solo da una parte del suo gruppo consiliare! Ma – continua Di Donna – entrando nel merito delle dichiarazioni di Passeggia, come si può pensare di voler mettere alla porta una forza politica solo perché, come dice lui, non ha partecipato a qualche riunione politica? 

A tanti incontri proprio lui era assente, Io sono il Presidente di tutti i consiglieri, il mio è un ruolo super partes che mi impone sobrietà e rispetto delle forze politiche in campo. Poi mi si addita di traditore, ma la verità, e lo sanno pure le pietre, che i veri traditori sono alcuni consiglieri del Pd che hanno provato a tramare contro Starita alcuni mesi fa, poi facendo pagare il conto ad altri. Io come socialista riconosco al PD il ruolo di partito guida della città e resto alleato dei Democratici, ma resto esterrefatto dalle dichiarazioni di Passeggia a maggior ragione perchè proprio alcuni giorni fa ho incontrato sul mio studio una delegazione della maggioranza, compreso un esponente del PD, che mi chiedeva la disponibilità a rimettere il mandato. Io, come sempre, ho ribadito la mia disponibilità, purchè all’interno di un quadro generale che non mortifichi nessuno. Ed è proprio alla luce di questo incontro – conclude Di Donna - che trovo fuori luogo le esternazioni del segretario Passeggia”.

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